Regia: Johnnie To
Sceneggiatura: Johnnie To

Anno: 2005
Nazione: Hong Kong
Distribuzione: Mikado
Genere: drammatico,thriller

Attori
          SIMON  YAM              LOK
          TONY  LEUNG KA FAI      BIG D
          LOUIS  KOO              JIMMY
          NICK  CHEUNG
          ANDY  ON

Sceneggiatura
          YAU  NAI HOI
          YIP  TIN SHING
 
Fotografia
          CHENG  SIU KEUNG
 
Musiche
          LO  TAYU
 
Montaggio
         PATRICK  TAM
 
Scenografia
         TONY  YU
 

 

TRAMA
Ogni due anni, la Wo Shing, la più antica e potente triade di Hong Kong, si riunisce per eleggere un nuovo presidente. A contendersi la presidenza ci sono due candidati: Lok, il favorito dagli ‘Zii’ (termine usato per indicare gli appartenti aziani dei clan), e Big D, sanguinario senza scrupoli e irriverente nei confronti delle tradizioni centenarie che contraddistinguono la Wo Shing. I due aspiranti leader ingaggiano una lotta senza esclusione di colpi pur di vincere le elezioni, ma quando scompare il simbolo del potere della triade – il ‘Bastone con la Testa di Drago’ – quella che era stata la più importante e unita organizzazione criminale rischia di dividersi in due fazioni con conseguenze disastrose.

NOTE DI REGIA
“Ho soprattutto voluto mostrare l’evoluzione di questa mafia. Tre secoli fa ovunque ci fosse una comuinità cinese, nascevano organizzazioni semisegrete a scopo di difesa politica. Alla base c’erano le origini comuni, con famiglie che provenivano dallo stesso villaggio. Oggi invece esiste solo per conquistare potere e denaro. All’inizio non era altro che un’emanazione del nazionalismo in lotta con gli stranieri. La storia raccontata nel film è ricostruita su testimoninze dirette. Nella sola ex colonia britannica sono 300mila gli aderenti alle triadi, un cinese su sei fra i residenti. Secondo le stime della polizia a Hong Kong prosperano 57 triadi con legami d’affari con organizzazioni gemelle create a New York, San Francisco e Vancouver, che, però, non sono dirette da un’unica mano. In generale hanno metodi meno violenti della mafia siciliana o russa. Anche nella Cina Popolare, specie al Sud, la mafia esiste ed è diretta da Taiwan. 50 anni di comunismo non hanno sradicato la malavita organizzata, pronta a colpire anche i giornalisti che scrivono articoli sulle sue attività illecite.”

Claudio Gentile

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