Nell’ultimo anno prima della crisi la Regione Sicilia ha bandito 1.238 gare d’appalto per un importo di 1 miliardo e 269 milioni di euro. Ad agosto del 2015 si registra, rispetto allo stesso mese di quell’anno, un calo dell’81 per cento per numero di gare e del 78 per cento per gli importi. Numeri forniti dall’Ance Sicilia che certificano la totale paralisi del settore dell’edilizia. Storicamente tra quelli trainanti della fragile economia dell’Isola.
Nei primi otto mesi del 2015 l’Associazione nazionale dei costruttori fotografa una situazione peggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un’ulteriore flessione del numero di bandi (155 contro i 172, meno 9,88 per cento) e degli importi (189,1 milioni a fronte di 211,4 milioni pari a meno 10,55 per cento). Fanalino di coda tra le province è Caltanissetta dove il calo raggiunge rispettivamente il 50 e l’81 per cento. Decisi segni di ripresa invece a Catania e Ragusa. Nella città etnea le gare sono aumentate del 37 per cento e gli importi del 93. Nel capoluogo ibleo rispettivamente più 62 e più 142 per cento.
Singoli dati incoraggianti che tuttavia non bastano a invertire la tendenza a livello regionale. Analizzando le serie storiche annuali complete, emerge che il mercato degli appalti in Sicilia ha ormai toccato il fondo. In costante depressione a partire dal 2007, con una leggera ripresa solo nel 2011, nel 2014 si sono registrate appena 307 gare per 356,4 milioni.
«Spiace rilevare – osserva Santo Cutrone, presidente facente funzioni di Ance Sicilia – come l’attuale governo regionale non abbia saputo invertire la tendenza. Sicuramente ha inciso la situazione ereditata dalle precedenti amministrazioni, ma il mancato utilizzo dei fondi europei ha fatto il resto. A ciò si aggiunge un elenco di 425 opere cantierabili per 3,7 miliardi di euro, presentato a fine aprile a Roma al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che restano inspiegabilmente in stand by, quando invece, a livello nazionale, si registrano dati positivi sulla ripresa del settore delle costruzioni». Il presidente dei costruttori denuncia come in Sicilia «vengono definanziate opere da completare per coprire disavanzi di bilancio e pagare spese assistenziali, come accaduto nella Giunta regionale del 14 settembre scorso: alla realizzazione della Nord-Sud è stato sottratto un importo di 87,9 milioni che si aggiunge ad un precedente definanziamento di 172 milioni già operato dalla Giunta regionale lo scorso 20 giugno».
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