Il virus Ebola fa sempre più paura, in Africa ma anche nel Mediterraneo. E’ notizia di oggi che Malta ha impedito ad una nave mercantile di entrare nelle sue acque territoriali perché a bordo c’è un caso sospetto. Lo ha reso noto il premier Joseph Muscat spiegando di avere preso questa decisione per proteggere il suo Paese. La nave, registrata ad Hong Kong, era partita dalla Guinea, uno dei Paesi piu’ toccati dall’epidemia, e doveva raggiungere l’Ucraina. A bordo vi sono 21 persone
Le autorita’ maltesi – come scrivono le agenzie di stampa- riferiscono che il membro dell’equipaggio, sospettato di avere contratto l’Ebola e’ un filippino che manifesta sintomi analoghi a quello di chi e’ stato contagiato dal virus. E si sospetta che a bordo possa esserci almeno un altro caso. “La nostra decisione e’ moralmente e giuridicamente corretta”, ha detto il primo ministro Joseph Muscat, incontrando la stampa. Muscat ha precisando che la decisione di fermare la nave e’ stata presa previa consultazione con tutte le autorita’ locali, tra cui il procuratore generale di Stato.
Intanto, l’Oms fa sapere che i contagi del virus Ebola accelerano. In una sola settimana sono stati più di 700 quelli registrati in Africa Occidentale. Una statistica che secondo l’Oms “mostra come l’epidemia sta crescendo, perché solo tre settimane fa la crescita era stata di 500 casi ogni 7 giorni”. Finora il virus ha infettato 5.335 persone e i decessi sono stati 2.622. Gli operatori sanitari colpiti ad oggi sono 318 e circa la metà non ce l’hanno fatta.
Il segretario Generale dell’Onu, Ban Ki-moon, e il capo dell’Oms, Margaret Chan presenteranno un piano d’azione internazionale per contenere la minaccia del virus. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu voterà una risoluzione, redatta dagli Stati Uniti, che invita gli Stati membri a inviare rapidamente aiuti in Africa: ospedali da campo e operatori sanitari.
Sull’emergenza interviene anche l’Ue: “L’epidemia del virus del virus ebola esplosa nell’Africa occidentale e’ stata sottovalutata dalla comunita’ internazionale e costituisce oggi una sfida per la sicurezza globale”. E’ quanto hanno affermato i deputati del Parlamento europeo in una risoluzione non legislativa votata per alzata di mano in cui si chiede di “considerare il dispiegamento dei mezzi militari sotto l’egida delle Nazioni unite e facilitare ulteriormente l’accesso alle cure esistenti”. Attualmente, spiega una nota del Parlamento europeo, dal mese di marzo ad oggi il fronte dell’epidemia ha coinvolto Guinea, Liberia, Nigeria, Sierra Leone e Senegal infettando quasi 4 mila persone e causando oltre 2 mila morti, ma secondo l’Organizzazione mondiale della sanita’, il numero delle persone colpite potrebbe superare le 20 mila unita’ nel corso dei prossimi tre mesi”.
Ma in Italia come stiamo messi? C’ è o non c’è il rischio che la malattia possa arrivare attraverso i canali incontrollati dell’immigrazione? A sentire il Governo Renzi, no. La ministra alla Salute, Beatrice Lorenzin, si sgola nell’affermare che non c’è nessuna possibilità che la malattia arrivi con i migranti.
Una certezza che non ha l’ente europeo che si occupa di salute. Parliamo del European center for desease control (Centro europeo per il controllo delle malattie), che già una volta, lo scorso Aprile, contatto da LinkSicilia, aveva detto di non potere escludere il rischio migranti. E che, nel suo aggiornamento sulla situazione del 3 Settembre scorso, lo ribadisce dedicando al tema un paragrafo della sua relazione in cui si legge che:
” Persone infette dal virus Ebola potrebbero arrivare nell’Unione europea con voli diretti o indiretti provenienti dai Paesi affetti dall’epidemia, o a bordo di navi. Una possibilità remota è la catena di trasmissione lungo la rotta usata dai migranti non identificati che arrivano sulle sponde meridionali del Mediterraneo e che cercano di raggiungere l’Europa via mare. Anche se la probabilità è molto ‘piccola’ (very small) , le conseguenze potrebbero essere devastanti sia nei centri d’accoglienza che sulle navi in mezzo al mare. Casi di Ebola potrebbero viaggiare mentre stanno incubando la malattia, e quindi non presenterebbero sintomi all’arrivo o potrebbero arrivare malati perché hanno sviluppato i sintomi durante il viaggio. La malattia si sviluppa rapidamente e ci potrebbero essere casi che non sanno di essere state infettati. Quando la malattia è in incubazione non presenta sintomi e non può essere scoperta con i controlli (screening) nei punti d’ingresso o d’uscita. Potrebbero esserci casi di inconsapevolezza del contagio o casi in cui si nega di essere state esposti al rischio, e quando si presentano nelle strutture sanitarie europee, i medici potrebbero non sospettarlo”.
Nessun allarmismo certo. Ma non è neanche il no assoluto della Lorenzin.
Questo il testo in inglese del paragrafo Ebola e migranti dell’ECDC:
Risk of importation to Eu
“People infected with EVD may arrive in the EU by direct or indirect flights from affected countries or on board freighter or passenger ships. A remote possibility is a chain of transmission along the route used by undocumented migrants who end up on the southern shore of the Mediterranean and attempt to reach Europe by sea. Although the probability of this event is very small, the consequences could be devastating in detention centres and on
board ships at sea. EVD cases may travel while incubating the disease and therefore not present with symptoms at the time of arrival, or may arrive sick because they developed symptoms while travelling. Ebola virus disease can develop quickly, and cases are not always aware that they have been exposed to Ebola virus. Incubating cases do not show symptoms and cannot be detected through screening at points of exit or entry. They may be unaware of exposure or deny it, and when presenting to an EU healthcare facility, clinicians may not suspect EVD”
.
Questo il link alla relazione completa dell’Ecdc ( a pag 10 le considerazioni sui migranti):
http://www.ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/Ebola-virus-disease-west-africa-risk-assessment-27-08-2014.pdf
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