E lo chiamavano Hotel…

“Se ci fosse un forte terremoto a Catania, la residenza Costa probabilmente si sgretolerebbe”. È quanto ci ha detto Carmelo Vassallo, responsabile della residenza, ma è anche la convinzione di tutti coloro che la frequentano e la conoscono ormai da tempo. La struttura, nota con il nome di “Hotel Costa” per l’utilizzo che se ne faceva prima, è stata costruita durante gli anni 70, così come molti altri palazzi della zona, quando le leggi antisismiche non erano ancora in vigore o in ogni caso non erano considerate vincolanti dai costruttori. “Il minimo indispensabile c’è – spiega il responsabile – le scale antincendio funzionano, i pannelli ignifughi anche e la manutenzione degli estintori viene fatta ogni sei mesi, per il resto forse occorrerebbe trovare uno stabile più sicuro”.

Accompagnati da Rocco e Valentina, due studenti che alloggiano nella struttura di via Etnea, in pieno centro a Catania, abbiamo fatto un giro e constatato con i nostri occhi qual è realmente lo stato della residenza universitaria. A parte la questione del rischio sismico, che del resto interessa moltissimi altri edifici cittadini, il problema maggiore sembra essere l’umidità. “È colpa del sistema dei tubi, tutta la struttura è ormai datata” afferma Rocco. I balconi sono ricoperti da una rete verde che serve ad impedire la caduta di calcinacci, mentre dalle finestre che danno sul cortiletto interno è possibile scorgere i ferri della struttura praticamente ormai privi di coperture. Le uscite di sicurezza sono tutte dotate di una porta con maniglia anti-panico, ma durante la nostra visita abbiamo notato che quella del 7° piano al momento è bloccata da un’altra porta che giace in terra all’altezza della scala antincendio. “Non sapevamo di questo problema, lo faremo subito presente” ripetono insieme Rocco e Valentina.

Le stanze, quasi tutte doppie, che ospitano oltre 250 studenti, dispongono di termosifoni centralizzati ai piani 1, 2, 3 e 7, mentre ai piani 4, 5, 6 e 8 ci sono anche climatizzatori a pompa di calore. Gli ascensori sono due, ma uno non funziona da almeno 6 anni, secondo quanto ci dicono i ragazzi. I pannelli ignifughi e le porte tagliafuoco sono stati collocati nell’edificio solo da quando, a seguito di un incendio, i vigili hanno riscontrato la mancanza di alcuni requisiti fondamentali dichiarando inagibile l’edificio.

Gianluca Nicotra

Recent Posts

Prima bambina nata a Lampedusa dopo 51 anni: sarà cittadina onoraria

Verrà conferita sabato la cittadinanza onoraria, deliberata dal Consiglio comunale delle isole Pelagie, alla bambina…

7 minuti ago

Fermata alla guida di un’auto rubata con un coltello illegale, arrestata nel Messinese

Una 34enne è stata fermata a Milazzo (nel Messinese) a bordo di un'auto rubata poco…

42 minuti ago

Partinico, tenta di corrompere i carabinieri per non fare l’alcol test

Prima 300 euro, poi 50. Un 45enne di Partinico, in provincia di Palermo, è stato…

55 minuti ago

Palermo, a fuoco il deposito di una ditta: in fumo anche sostanze inquinanti

Un incendio è divampato la scorsa notte in un deposito di una ditta che si…

57 minuti ago

Agrigento: si ribalta il trattore, 64enne cade in un laghetto e muore

Un 64enne di Agrigento, Mario Mondello, è morto cadendo in un laghetto artificiale con il suo…

1 ora ago

In quattro mesi 131 pedoni uccisi: Sicilia tra le regioni con più morti. «Utili le zone 30 in luoghi sensibili»

Centotrentuno morti. Si tratta del numero di pedoni uccisi in Italia dall'inizio del 2024. C'è…

6 ore ago