Il testo dell’email dei lettori di Repubblica:
‘Cari tutti, un account è stato aperto per organizzare la raccolta di firme da mandare ad Ezio Mauro. In essa chiediamo che, in nome del pluralismo dell’informazione nella città di Catania, la Repubblica prenda in considerazione di distribuire l’edizione locale della sua testata anche a Catania (come avviene nel resto della Sicilia).
Questo è un primo tentativo di riprenderci la città, tramite gesti concreti, ovvi probabilmente, ma rimandati da troppo tempo.
Report ci ha dato una bella secchiata in faccia. Abbiamo in molti pensato che, in fin dei conti, non dicesse nulla
che non sapessimo già. La storia che raccontiamo nella lettera, la stessa che ha raccontato raitre domenica scorsa, è infatti una storia vecchia, molto vecchia. Questo però non significa che, oltre ad essere stata storia, e ad essere ancora presente, debba necessariamente ipotecare il nostro futuro. E allora? e adesso?
Invitiamo tutti a unirvi al gruppo e a reclamare con noi il diritto ad un’informazione libera e pluralista nella nostra città.
A monte, vi invitiamo a considerarvi attori principali nella vita della nostra città. Organizziamoci e la città ritornerà ad essere
anche nostra’.
Ed ecco la lettera indirizzata al direttore di Repubblica
Caro Ezio Mauro,
ti scrive un gruppo di lettori de “La Repubblica”, che riconosce al tuo giornale il merito di costituire un polo fondamentale nello zoppicante pluralismo infomativo e culturale italiano.
In funzione del medesimo pluralismo la trasmissione Report, in onda domenica 15 marzo su Rai Tre, ha denunciato la pluriennale assenza di una stampa indipendente nella provincia di Catania.
“La Repubblica” viene stampata e distribuita dal circuito del dott. Ciancio, editore de “La Sicilia”, quotidiano monopolista sull’intera provincia.
Troppi giornalisti de “La Sicilia” e della tv locale “Antenna Sicilia” (ancora, stesso editore) hanno gli stessi cognomi, come è inevitabile quando a parlare sia una voce sola.
Ne segue, il che è più grave, che quella voce racconti un solo punto di vista, quando non addirittura un fatto solo.
Siamo persuasi che buona parte delle umilianti condizioni che ci affliggono trovi origine proprio in questo difetto della democrazia.
Ti chiediamo se esista un piano editoriale che preveda una presenza, nel prossimo futuro, di un’edizione locale del tuo giornale. Non sappiamo infatti se le copie dell’edizione nazionale de La Repubblica vendute a Catania siano meno di quelle vendute a Bari o a Parma (dove già le edizioni locali esistono), ma non avrai difficoltà a verificarlo.
Ci auguriamo che siano ormai maturi i tempi per un piano industriale ed editoriale che veda la nascita della edizione di Catania de La Repubblica.
Speriamo tu voglia accettare l’invito a venire a parlare con noi, a Catania, di libertà, democrazia e futuro.
Per aderire all’iniziativa, basta copiare e incollare il testo della lettera, aggiungere nome, cognome e professione e spedire a letteraperta.catania@gmail.com
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