Sono tornati sul luogo del delitto e stavolta sono stati arrestati dopo una colluttazione in cui sono rimasti feriti due carabinieri e uno dei rapinatori. Due catanesi in trasferta a Pescara, esattamente a Montesilvano, sono stati bloccati dopo un colpo all’ufficio postale della cittadina abruzzese. Lo stesso che avevano svaligiato nel gennaio del 2013. Nel frattempo altre tre rapine, tutte a febbraio dello stesso anno e a distanza ravvicinata tra Pescara e Francavilla, in provincia di Chieti. Per questi ultimi reati la polizia aveva già arrestato Massimilano Pafumi, 41 anni, e Mario Giorgetti, 35, ma uno era stato rimesso in libertà, mentre all’altro rimaneva l’obbligo di firma.
I due ne hanno approfittato stamattina per mettere a segno una nuova rapina all’ufficio postale centrale di Montesilvano. Camuffati da cappellini e armati di pistole, sono entrati dall’ingresso posteriore, solitamente usato dai dipendenti. Ma stavolta non sono riusciti ad aprire la cassaforte a tempo e sono fuggiti a bordo di una Fiat Stilo rubata la scorsa notte nella stessa zona. Il direttore dell’ufficio postale ne ha approfittato per dare l’allarme e sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri della compagnia di Montesilvano e agenti del reparto Prevenzione crimine che li hanno intercettati.
Nella colluttazione con un militare sono partiti accidentalmente due colpi di mitraglietta M12 che hanno ferito alla gamba e al polso Pafumi, che è stato sottoposto ad intervento chirurgico ma non è in pericolo di vita. Feriti leggermente due carabinieri caduti nell’inseguimento. L’altro rapinatore, Giorgetti, ha provato a scappare rifugiandosi dentro una scuola superiore, dove si è anche cambiato di abiti, ma è stato raggiunto e arrestato con le accuse di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.
Recuperata una pistola, una Beretta senza tappo rosso usata da Pafumi; si sta cercando un’altra arma che si pensa sia stata abbandonata nel cortile della scuola. Ai due è stato anche sequestrato un taglierino. Ritrovata, a Marina di Città Sant’Angelo, anche l’auto che avrebbero dovuto usare per allontanarsi, una Peugeot noleggiata a Bolzano.
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