Da molti anni ormai il Photofestival di Milano ha conferito al capoluogo lombardo la prestigiosa carica di capitale internazionale della fotografia d’autore. La kermesse – alla sua ottava edizione consecutiva – ospiterà una buona quantità di opere figlie di artisti siciliani. Tra questi anche i lavori di Stefania Di Filippo e Alessandro Romeo, fotografi etnei «lieti di portare un po’ di Catania nel mondo», si inorgogliscono. Le loro esposizioni personali si intitolano rispettivamente Cosmogonia e Ri-trovarsi ad Istanbul e saranno visibili al pubblico nell’elegante cornice di palazzo Giureconsulti – a due passi dal Duomo milanese – fino al 12 giugno.
Cosmogonia e Ri-trovarsi ad Istanbul rispondono a concezioni fotografiche differenti relative al diverso percorso di formazione seguito da Stefania e Alessandro. Lei, trentaduenne catanese laureata in Lingue e culture europee, condensa la propria ricerca fotografica anche in un solo curatissimo scatto, di impronta concettualista. Per farlo utilizza indistintamente strumenti digitali e analogici. «Raccontare attraverso le immagini è lo sfogo artistico che ho cercato per anni – afferma Stefania – e che ho finalmente trovato in una macchina fotografica modello bridge durante l’adolescenza». Il suo cammino formativo è ricco di attenzione per la storia della fotografia e l’ha portata prima in Inghilterra e poi in Spagna. Nella penisola iberica ha collaborato con il noto studio di architettura Lugadero e – una volta rientrata in Italia – ha lavorato come organizzatrice di eventi culturali legati al mondo della fotografia. La raccolta in esposizione è un matrimonio di colori intensi e sfumature velate all’interno di forme sferiche ed è stata concepita in circa un anno. «Cosmogonia racchiude la nascita del mondo-arte e la creazione del mondo-donna», spiega l’autrice. Portavoce di un percorso di interiorità e dell’idea della ciclica creazione e distruzione. Da un punto di vista tecnico «le serie in questione sono una sorta di rigurgito del bianco e nero in cui ho scattato per molto tempo», puntualizza Stefania.
Per Alessandro il punto di partenza di una fotografia è, invece, strettamente narrativo, esterno all’individualità del fotografo e «indubbiamente legato ad un serrato processo di editing», spiega a CTzen. Ri-trovarsi a Istanbul è una raccolta interamente realizzata nella metropoli turca, luogo di mille contraddizioni storiche, politiche e culturali che l’artista ha osservato con attenzione. E è proprio passeggiando tra i vicoli della città che Alessandro dice di essersi «ri-trovato, catapultato in una Sicilia antica non ancora del tutto scomparsa», notando che «le due culture non sono poi tanto lontane dal punto di vista dei valori e degli atteggiamenti». I suoi scatti rispondono all’ideale della ricercatezza sia dal punto di vista del metodo sia per la scelta tematica plurima e sono il frutto della sua esperienza nel campo del foto-giornalismo e del reportage. Alessandro infatti collabora con le testate giornalistiche I Siciliani giovani e I cordai e ha imparato a fotografare da autodidatta «nei cortei di manifestazioni operaie e studentesche e nelle feste religiose – spiega – cercando sempre la narrazione». L’evidenza narrativa di Ri-trovarsi a Istanbul «si concretizza in serie che scorrono una dopo l’altra come fotogrammi di uno stesso film o come i capitoli di uno stesso libro», racconta.
All’appuntamento milanese – immancabile per galleristi, critici, collezionisti e ovviamente fotografi – verranno presentate ad un pubblico molto esigente circa 140 mostre. Parallelamente alle esposizioni si svolgerà il Photographers day, evento collaterale che ospiterà seminari, lezioni e workshop tenuti da noti editori, stampatori, librai e consulenti editoriali specializzati in studio e analisi della fotografia e in tecniche di fotomontaggio e stampa. Per i due catanesi si tratta di «una vetrina molto importante in un contesto di indiscusso valore della fotografia non solo nazionale», spiegano. La convocazione è nata quasi per caso. «Durante una mostra uno dei direttori artistici del Photofestival ha notato i nostri lavori e ha espresso la volontà di averli in esposizione a Milano – concludono i due fotografi – L’emozione è stata subito grandissima».
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