Cronaca

Piazze di spaccio in casa nel Messinese: la luce del salotto accesa quando la droga era disponibile

Otto persone agli arresti domiciliari e tre con l’obbligo di dimora per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. È il risultato di un’operazione nata da un’attività investigativa dei carabinieri di Patti, in provincia di Messina. Dalle indagini è emersa l’operatività di un gruppo di persone dedite allo smercio di cocaina in due distinte piazze di spaccio nell’area di Gliaca di Piraino. Stando a quanto ricostruito centinaia di giovani avrebbero acquistato lì la sostanza stupefacente. Servizi di osservazione, intercettazioni telefoniche e ambientali e anche riprese video hanno consentito di ricostruire il circuito di approvvigionamento e spaccio di droga nell’area tirrenica e, in particolare, nelle zone di Gliaca di Piraino, Brolo e Gioiosa Marea.

È stato anche possibile decifrare i linguaggi in codice usati dagli indagini nel corso delle conversazioni su WhatsApp e Telegram. A ogni linguaggio telefonico, sarebbe corrisposto un accesso a una delle due piazze di spaccio, individuate nelle abitazioni di tre persone che oggi sono state raggiunte dalla misura cautelare. I componenti del gruppo, oltre a eseguire verifiche all’esterno delle abitazioni, avrebbero fornito anche suggerimenti e consigli ai clienti sui comportamenti da tenere in caso di controlli. Infatti, agli acquirenti sarebbe stato suggerito di buttare, prima di un’eventuale perquisizione, lo stupefacente
appena acquistato, per evitare che gli investigatori potessero risalire al fornitore. Uno degli indagati è arrivato al punto di promettere ai clienti di recuperare la perdita con una fornitura della stessa quantità gratis, ma solo dopo avere visionato la copia del verbale della perquisizione subita.

Un altro indagato, che nel corso delle indagini era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, avrebbe gestiva la piazza di spaccio all’interno della propria abitazione. Per
segnalare agli acquirenti la disponibilità dello stupefacente, avrebbe tenuto sempre accesa la luce del salotto. Dalle indagini è emerso che tre degli indagati avrebbero portato avanti l’attività di spaccio,
in modo sistematico, assegnando ad altri ruoli specifici. Tra questi anche i riders: dopo avere ricevuto le ordinazioni di droga dalla cerchia di amici e conoscenti, sarebbero andati a ritirare dal fornitore di turno e in tempi rapidi avrebbero effettuato la consegna delivery. E come compenso per la commissione svolta, avrebbero tenuto per loro una piccola parte della sostanza stupefacente. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato quattro persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente. Sequestrati 100 grammi di cocaina, oltre 100 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e la somma in contanti di 3500 euro ritenuta provento dell’attività illecita di spaccio. Dieci assuntori sono stati segnalati all’autorità amministrativa.

Redazione

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