Dopo le proteste degli addetti alla Formazione, si prepara la ‘bomba’ dei quasi mille e 800 ex Sportelli multifunzionali

LA CIGD NON E’ ANCORA STATA ASSEGNATA. IL LAVORO NON E’ ANCORA RIPRESO. I RITARDI DELL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE APPESANTISCONO IL CLIMA NELLA FILIERA DEI SERVIZI FORMATIVI DOVE I LAVORATORI FANNO LA FAME. L’APPELLO AL PRESIDENTE CROCETTA DI GIOVANNI MIGLIORE DELLA CISL SCUOLA. SI PREPARA UN’ALTRA RIVOLTA SOCIALE?

Senza retribuzione i mille e 753 operatori ex Spartacus. Continua l’emergenza sociale nella filiera dei Servizi formativi e prosegue il calvario delle famiglie di tanti operatori che hanno creduto, e continuano a farlo, nel cambiamento del Governo guidato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Molte cose sono state fatte, ma altre ne restano da fare. La criticità maggiore resta la retribuzione ed i lavoratori, giustamente e legittimamente, cominciano a dare segnali di irrequietezza.

Per gli operatori appartenenti agli enti formativi revocati, circa seicento, come per esempio di Ial e Cefop, addirittura sono in questo momento licenziati perché gli enti non esistono più.

Per gli altri operatori appartenenti ad enti ancora in attività la situazione è paradossalmente peggiore dal punto di vista economico rispetto ai circa seicento licenziati. Difatti, pur mantenendo il rapporto di lavoro con il proprio datore, mentre i licenziati percepiscono l’Aspi, loro restano sospesi in attesa di una possibile Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd). Accesso all’ammortizzatore sociale che prevede un percorso tortuoso e sempre se sarà finanziata per il settore. In tal caso, necessiterà di accordi istituzionali regionali con le organizzazioni sindacali. Lavoratori che restano, dopo due mesi, in attesa di riprendere il lavoro che non arriva.

L’Amministrazione regionale e gli atavici ritardi non hanno permesso ancora di chiudere i saldi relativi alla seconda a terza annualità degli Avvisi 1 e 2 del 2010, ed in alcuni casi anche della prima annualità. Somme che restano vincolate, dopo mesi di attesa, e inutilizzabili per riconoscere le retribuzioni agli operatori per il lavoro prestato.

Se a queste criticità ci mettiamo anche il blocco del Patto di stabilità che ha congelato, fino a qualche giorno, fa l’uscita dei mandati di pagamento, il quadro oltre che desolante, si rivela drammatico per le tasche impoverite dei mille e 753 lavoratori, che non hanno alcuna colpa e che vantano il sacrosanto diritto a mantenere dignitosamente la propria famiglia.

Anche se l’Inps non pagherà fino a quando non avrà le risorse finanziarie, il Governo, dal canto suo, potrebbe comunque accelerare i tavoli istituzionali per il riconoscimento della copertura dell’ammortizzatore sociale a favore degli operatori interessati. Perché non attiva i tavoli istituzionali?

In una Regione che pone al centro del suo mandato elettorale il cittadino ed il lavoro non può poi dimenticarsi che mille e 753 famiglie vivono negli stenti, in attesa che il Governo regionale definisca un percorso amministrativo congruo alla ripresa lavorativa.

In una Regione garantista il lavoratore che perde temporaneamente il posto di lavoro dovrebbe essere assistito dal reddito sostitutivo.

Nella Regione siciliana, invece, è accaduto che per scelta politica il Governo regionale ha deciso di chiudere un’esperienza, un metodo di lavoro, quello della rete degli Sportelli multifunzionali per trasferire competenze, funzioni e risorse, con la formula dell’house providing, all’ente strumentale di proprietà regionale: il Ciapi di Priolo.

Senza entrare nel merito della scelta – che è politica e legittima – per un Governo che ha intrapreso la via del cambiamento, ciò che lascia perplessi, anzi basiti, è l’incapacità di garantire un trattamento economico sostitutivo, nel periodo di inattività degli ex sportellisti. Inattività dovuta a precise scelte operate proprio dal Governo del presidente della Regione, Rosario Crocetta e non per altre contingenti necessità.

C’è troppo silenzio sull’emergenza sociale che permane, anzi si aggrava, nel settore dei Servizi formativi.

Va bene tutto, va bene che l’esecutivo Crocetta trasferisca con norma di legge approvata all’Ars la competenza al Ciapi per le politiche attive del lavoro. Ciò che non possiamo tollerare è l’aver lasciato senza copertura retributiva mille e 753 operatori per due mesi. E quel che è peggio non si sa ancora quanto tempo dovranno ancora attendere i lavoratori.

I fatti accaduti non sono nuovi e sono fissati bene nella mente di ciascun interessato: Governo, amministrazione regionale, sindacati, lavoratori.

Il 30 settembre 2013 il Governo Crocetta ha posto fine, almeno temporaneamente, al modello misto, pubblico-privato, nella gestione in Sicilia dei Servizi formativi e di orientamento nel mercato del lavoro. E questo è un fatto. Poi, dopo l’accordo con le parti sociali, ha perso ventuno giorni per agganciare la platea degli operatori al progetto Spartacus, affidato al Ciapi per sei mesi e con un costo di circa 36 milioni di euro. I lavoratori nel lasso temporale di inattività sono stati coperti dagli enti formativi che hanno riconosciuto, attraverso le economie di gestione sugli Avvisi 1 e 2 del 2010, la retribuzione. Poi il nulla, dal 23 aprile, il progetto Spartacus è scaduto il 22, ad oggi tutto è aleatorio in tema di retribuzioni e lavoro.

Nell’accordo del 26 settembre 2013, siglato con i sindacati confederali il Governo e l’amministrazione regionale avevano assunto una serie di impegni: la riforma dei Servizi per l’Impiego e per il Lavoro, la chiusura di tutto il pregresso relativo agli avvisi 1 e 2 del 2010, l’avvio in tempi brevi dell’Avviso Spartacus garantendo la puntualità delle retribuzioni con il Ciapi e la stabilizzazione per il futuro dei lavoratori che ancora non avviene.

Nessuno di questi impegni è stato mantenuto. La dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del Dipartimento Lavoro aveva più vote assicurato i lavoratori che le scadenze sarebbero state rispettate. Comprendiamo tutto, ma come si fa a lasciare senza copertura retributiva la platea degli ex sportellisti?

La riforma dei Servizi per l’Impiego e del Lavoro è ferma al palo. Le rendicontazioni degli Avvisi 1 e 2 del 2010 non sono stati ancora chiusi ed il progetto Spartacus è partito con ventidue giorni di ritardo. Anche sul versante della puntualità delle retribuzioni erogate dal Ciapi l’impegno non è stato mantenuto, visto che i mesi di febbraio, marzo e aprile del 2014 sono stati erogati con mesi di ritardo. Non parliamo della stabilizzazione il cui percorso, purtroppo, ancora non si vede.

È inconcepibile che i lavoratori attendono di riprendere a lavorare mentre l’esecutivo e l’amministrazione regionale non si pongono, responsabilmente, il problema emergenziale dei lavoratori senza retribuzioni.

È una situazione insostenibile che sottolineiamo con fermezza. Intervenire subito e concretamente per garantire la Cigd agli operatori e accelerare sia i rendiconti, che libererebbero risorse per le spettanze pregresse in favore dei lavoratori, che l’iter per l’avvio del primo semestre della Youth Guarantee.

Il presidente della Regione prenda a cuore questa vicenda drammatica e intervenga con strumenti emergenziali per garantire da subito le retribuzioni ai lavoratori dei Servizi formativi. Nel contempo, il governatore potrebbe vigilare sull’iter di avvio al lavoro degli ex sportellisti per accelerare i tempi.

Riportiamo la dichiarazione di Giovanni Migliore, responsabile regionale della Formazione professionale di Cisl Scuola.

“Considerato che la ‘macchina’ amministrativa non riesce a dare risposte ai lavoratori ma neanche di garantire un servizio per il futuro come quello del piano della ‘Garanzia Giovani’ intervengano il presidente della Regione e l’assessore a governare il settore”.

Giuseppe Messina

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