Dopo la ‘trombatura’ di Piana Garraffa presenterà ricorso?

La notizia non sarà vera. Non può essere era. Noi non possiamo e non vogliamo credere che il senatore del Pd Costantino Garraffa, sconfitto alle elezioni primarie di Piana degli Albanesi dal candidato di Sel, Vito Scalia, abbia presentato ricorso. Non è possibile. Come vorrebbe diventare sindaco il senatore Garraffa? Con un ricorso? Dia retta a noi, senatore Garraffa: si rechi dal suo sodale, il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, e si faccia dare un ‘posto’ dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
Creda a noi, senatore Garraffa: lei, Cracolici, Giuseppe Lumia di tutto dovete parlare: ma non di voti. Soprattutto di gente che dovrebbe votarvi. Perché nessuno, dentro il Pd (e figuriamoci fuori…), a parte gli amici di clientela, vuole votare per voi. Non a caso Cracolici e Lumia, in combutta con il gruppo parlamentare del Pd, di derivazione Ds (cioè in combutta con chi, nella stragrande maggioranza del casi, non metterà più piede all’Ars, perché non verrà mai più rieletto), hanno fisicamente impedito la celebrazione del referendum sul governo Lombardo. Perché se la base del Pd siciliano avesse votato, avrebbe detto in massa “no” alla partecipazione del partito al governo Lombardo. Non è un caso, insomma, se per illustrare questo articolo abbiamo messo in prima pagina la sua immagine di sindaco mancato, ovvero la rosa che Lei non raccoglierà mai.
Dia retta a noi, senatore Garraffa: lasci perdere il ricorso. Ormai lei, Cracolici e Lumia la faccia l’avete persa da un bel po” di tempo. faccia, credibilità politica e voti. Lei, senatore Garraffa, da senatore, è stato capace di farsi sconfiggere in un paese – Piana degli Albanesi – dove il Pci, per oltre sessant’anni, è stato maggioranza. Il suo è un record, senatore Garraffa. Nessuno ha raggiunto il risultato che ha raggiunto lei.
Dia retta a noi: vada da Lombardo, tramite Cracolici, e si faccia dare un ‘posto’ senza elezione. In questi ultimi due anni il presidente Lombardo un caffè, una poltrona di dirigente generale o un posto di assessore regionale non lo ha negato a nessuno dei suoi accoliti. Perché dovrebbe negarlo proprio a lei?