Un fine settimana per tornare a casa, e trascorrere qualche giorno insieme alla propria famiglia, che si trasforma in una sorta di incubo. Cominciato con un aereo che ti lascia a terra e che si conclude al Pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi per accertarsi che il bambino che porti in grembo stia bene. Sono questi gli ingredienti che hanno caratterizzato il terribile sabato di una donna al sesto mese di gravidanza, lasciata a terra da un volo della compagnia spagnola Volotea diretto a Bari. «I problemi sono cominciato al momento del check-in online – racconta a MeridioNews – Compariva un messaggio di errore, di cui ho lo screenshot, in cui si indicava di presentarmi direttamente in aeroporto di Catania senza nessuna aggiunta di prezzo». I problemi veri però dovevano ancora arrivare.
«Arrivata all’aeroporto Fontanarossa con largo anticipo mi dicono che sono in overbooking (quando si accettano prenotazioni al di sopra delle capacità effettive dell’aeromobile, ndr) – spiega – ma essendo in gravidanza mi avrebbero comunque fatto prendere il volo». La donna in un primo momento non imbarca il bagaglio, a quanto pare su consiglio della compagnia, e si presenta al gate. «Iniziano ad essere molto maleducati, spiegandomi che prima sarebbe toccato passare a tutti coloro con priorità e check-in online già eseguito». Poi sarebbe toccato a tutti gli altri. «Ero la seconda, insieme a una turista straniera, e mi hanno rassicurato dopo che ho chiesto di parlare con un responsabile». Dentro l’aereo la protagonista di questa vicenda alla fine riesce a salire. Ma a mancare, secondo il suo racconto, sarebbe stato il posto a sedere. «Dopo avere imbarcato il bagaglio ho scoperto che i posti assegnati erano già occupati – prosegue – Io sono rimasta in piedi e hanno chiesto a un passeggero di farmi sedere nell’attesa, anche perché ero molto stanca». A questo punto la passeggera sarebbe stata invitata a scendere, in un clima di tensione sempre più crescete.
«Io mi sono rifiutata e mi hanno detto che sarebbero stati costretti a chiamare la polizia – spiega – Così io ho chiesto un’ambulanza perché ero preoccupata per le mie condizioni». Poco dopo sul posto si presentano sia gli agenti che gli operatori sanitari. «I poliziotti hanno spiegato al personale che io, in quelle condizioni di salute, non dovevo nemmeno salire sull’aereo». Dopo i primi accertamenti medici, all’interno della stazione aeroportuale, la 40enne è stata trasportato al pronto soccorso per ulteriori accertamenti. «Hanno chiesto un’ecografia che, per fortuna, ha dato risultati buoni. Dopo sono stata contattata dall’aeroporto con la proposta di prendere un nuovo volo con scalo a Roma».
Offerta che però la donna rifiuta. «Forse aspetterò la fine della mia gravidanza prima di prendere nuovamente un aereo». Adesso il caso però potrebbe avere delle ripercussioni legali. Con una denuncia annunciata nei confronti della compagnia spagnola: «Sicuramente mi rivolgerò a un avvocato. Non c’è stato un atteggiamento giusto e se ho ragione, da un punto di vista del mancato rispetto dei miei diritti, non mi tirerò indietro. Resta anche l’amaro in bocca per il comportamento dei passeggeri, nessuno si è proposto per cedermi il posto. Fortunatamente in questa storia ho trovato altra gente meravigliosa, come gli agenti di polizia, gli infermieri e i medici».
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