A PAGARE SARANNO I CITTADINI ITALIANI CON NUOVE TASSE. CORNUTI E MAZZIATI: NON SOLO SI BECCANO I VELENI FRUTTO DALL’INQUINAMENTO, MA DEBBONO PURE ‘CACCIARE’ I SOLDI A BRUXELLES. 24 DI QUESTI ‘GIOIELLI’ DI MUNNIZZA SONO IN SICILIA
Un’altra pesante batosta è in arrivo dalla Corte di giustizia europea. I margini per evitare una seconda condanna per gli interventi sulle discariche abusive italiane sono risicatissimi. A sgomberare il campo da quasi tutti gli ultimi dubbi è stata la risposta arrivata oggi alla Camera dei deputati dal sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, ad un Question time della deputata palermitana del Movimento 5 Stelle, Claudia Mannino, che lascia lascia pochissimo spazio alle speranze: le sanzioni difficilmente potranno essere evitate e saranno pesantissime.
“Secondo quanto ha riferito Silvia Velo – dice Claudia Mannino – gli interventi per la bonifica di 43 discariche abusive sono, ancora, privi di adeguata copertura finanziaria. Il piano straordinario di bonifica deve essere ancora approvato e per procedere alla sua approvazione dovranno essere stipulati preventivamente uno o più Accordi di Programma con gli enti territoriali e locali interessati. Le bozze degli Accordi di Programma quadro sono stati inviati alle Regioni interessate (Abruzzo, Puglia, Sicilia e Veneto) soltanto lo scorso 3 settembre”.
“Alla luce di tutto ciò – continua la Mannino – sembra ormai inevitabile che lItalia, per giunta durante il periodo nel quale presiede lUnione, sarà costretta a pagare, perché incapace di dare adeguata e piena attuazione alle direttive comunitarie. DallEuropa viene una lezione politica in base alla quale chi inquina paga, e la misura della sanzione è proporzionale allentità e alla durata delle violazioni e, dunque, dei danni inferti alla salute umana e allambiente”.
“Purtroppo – aggiunge – a pagare saranno i cittadini, che dovranno sborsare più di 100 milioni di euro. E senza saperlo. Mentre i tg e i programmi di pseudo informazione, infatti, parlano del più e del meno, nessuno dice nulla di questa mega sanzione”.
La condanna dell’Italia per il mancato rispetto delle direttive comunitarie in materia di gestione delle discariche era stata chiesta la settimana scorsa dallAvvocato Generale della Corte di Giustizia dellUnione Europea, accogliendo sostanzialmente il ricorso della Commissione Europea. Trattandosi di una seconda sentenza, la Corte imporrà allItalia il pagamento di pesanti sanzioni pecuniarie: 60 milioni a titolo forfettario, e una somma da calcolarsi moltiplicando un importo, che potrà variare tra un massimo di 158.200 e un minimo di 154.000 euro, per il numero dei giorni che trascorreranno tra la prima sentenza (il 26 aprile 2007) e il giorno nel quale lItalia dimostrerà di aver dato piena esecuzione a quella stessa sentenza.
Ciò significa che lItalia pagherà una sanzione per ogni giorno in più nel quale le discariche abusive, alcune delle quali con rifiuti pericolosi, continueranno ad essere utilizzate, ovvero non saranno bonificate. Già oggi, essendo trascorsi sette anni e cinque mesi (2.710 giorni), lItalia sarebbe chiamata a pagare ulteriori 40 milioni di euro per un totale di circa 100 milioni.
Secondo Bruxelles, esisterebbero nel territorio italiano ancora almeno 218 discariche illegali di rifiuti dislocate in tutte le regioni italiane, 24 solo in Sicilia, e 5 invasi che, nonostante i relativi piani di riassetto non siano stati presentati o approvati, non sono stati chiusi dallautorità competente.
Nota a margine
Non si potrebbe organizzare una class action per far pagare questi 100 milioni agli amministratori pubblici che hanno provocato questi danni? Una volta chiamati a pagare questi 100 milioni di euro con i propri redditi e i propri beni immobili, possiamo stare certi che, con lo spettro di questa sanzione, gli amministratori pubblici attuali farebbero a gara nel chiudere le discariche e ad avviare la raccolta differenziata dei rifiuti.
Se invece dovessero pagare i cittadini non succederebbe nulla e si continuerebbe ad andare avanti con le discariche – abusive e non – spesso gestite dalla criminalità organizzata.
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