Manifestazioni, blocchi stradali, mozioni all’Assemblea regionale siciliana. E poi numerosi ricorsi al Tar e opposizioni durante le conferenze dei servizi sul tema. Adesso alla vicenda che riguarda la mancata chiusura della discarica di contrada Valanghe d’inverno – impianto nel territorio di Motta Sant’Anastasia, ma vicino al limitrofo Comune di Misterbianco – si aggiunge una denuncia alla Procura della Repubblica. A presentarla ieri a mezzogiorno è stato il primo cittadino misterbianchese, Nino Di Guardo.
Nell’esposto il sindaco scrive di «una gravissima situazione di disagio ambientale». «Nella mattinata di oggi – 26 settembre, ndr – la mia comunità è stata investita da un fetore nauseabondo». Una condizione che, racconta Di Guardo a MeridioNews, «si sta verificando sempre più frequentemente». Le discariche che insistono nella valle del fiume Sieli sono due: quella ormai chiusa, però mai bonificata, in contrada Tiritì e quella nella contigua contrada Valanghe d’inverno.
Entrambe le strutture sono della Oikos spa, di proprietà della famiglia Proto. Domenico Proto, amministratore dell’azienda, è coinvolto nel processo Terra mia avviato dopo un’indagine della Procura di Palermo. Per questo motivo la ditta è guidata da tre commissari – Maurizio Cassarino, Stefano Scammacca e Riccardo Tenti – nominati dalla prefetta di Catania, ma contestati dai movimenti civici No Discarica. «Cosa fanno i commissari? – si chiede Di Guardo – A noi resta la puzza e nessuno parla».
Nonostante la stessa Regione abbia revocato i permessi allo sbancamento oltre un anno fa e sia stato raggiunto il limite di immondizia fissato in conferenza dei servizi, nell’impianto ogni giorno vengono sversati i rifiuti provenienti da gran parte della Sicilia. Il motivo? L’endemica emergenza del settore. «La vera emergenza è la nostra», sbotta il sindaco di Misterbianco. Che ribadisce l’ipotesi di portare i rifiuti diretti in contrada Valanghe d’inverno fuori dall’Isola.
«È una discarica illegittima – tuona Nino Di Guardo – ma in nome dell’emergenza si continuano a scaricare oltre mille tonnellate al giorno. Ci siamo rivolti centinaia di volte all’assessore all’Ambiente, al presidente Rosario Crocetta. Adesso, per cercare di tutelare la vita della comunità, ci siamo rivolti alla Procura». Nell’esposto il primo cittadino chiede di «assumere i provvedimenti necessari nei confronti dei titolari delle discariche, della Regione siciliana, della Provincia regionale, dell’Arpa e di quanti hanno competenza in materia». Quello che il primo cittadino chiede è che venga avviata un’indagine. «Vogliamo capire perché si continui a tenere la discarica aperta – afferma – Il valore delle case scende sempre più, ci dobbiamo rifugiare per la puzza, i cittadini soffrono».
Sabato 10 ottobre si terrà una nuova manifestazione organizzata dai comitati. I raduni sono fissati alle 9 in piazza Mercato a Motta e in piazza Mazzini a Misterbianco. Da lì le due comunità si incontreranno davanti ai cancelli della Oikos, come è già accaduto decine di volte. «Siamo pronti ad azioni anche più radicali – promette Di Guardo – Abbiamo il diritto di vivere finalmente in un ambiente salubre».
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