Disboscamento per una centrale a biomasse Sel: «Regione complice di questo scempio»

La legge prevede che le aree tagliate non possano superare più di due ettari in continuità. Si tratta di una norma regionale chiamata Prescrizione di massima e di polizia Forestale. Succede però che in contrada Cugno si registrino 8 ettari di alberi tagliati. Siamo nel bosco Fanzirotta che si estende in parte nella zona di san Cataldo (CL).

Perchè avviene questo? Perchè gli alberi tagliati servono per alimentare una centrale a biomasse che si trova a Dittaino (En), la Sper spa, l’impianto fu autorizzato nel 2009 dal governo Lombardo. Si tratta in pratica della ex Biomass Sicilia del gruppo Infrastrutture gestioni spa, IG (che ha realizzato tra l’altro l’ inceneritore di Ravenna, ndr), collegata al gruppo Technip, azienda multinazionale franco tedesca.  Ad oggi l’80 per cento  della Sper Spa è della RWE INNOGY, il restante 20 per cento è della  El Green Power. 

In tutta questa operazione la Regione ci guadagna circa 430 mila euro all’anno a fronte degli oltre 40 milioni di euro che invece vanno alla società.

 «Lo scempio del Bosco della Fanzirotta –  ha dichiarato il deputato siciliano di Sel Erasmo Palazzotto –  si è compiuto con la complicità della regione siciliana. Un governo che dovrebbe, tra i suoi primari doveri, difendere il territorio si è mostrato il primo carnefice del patrimonio boschivo e naturalistico dell’isola. Una vergogna. Già il 4 novembre scorso aveva avevo scritto al governatore Crocetta  – ha concluso – chiedendo chiarimenti in merito alle operazioni di disboscamento in atto nel territorio di San Cataldo ottenedo però solo risposte vaghe e superficiali, cosi come vaga e superficiale si è rivelata l’attenzione alla tutela dell’ambiente in questa regione negli ultimi anni, in totale continuità con l’operato dei governi precedenti».

Sel aveva chiesto spiegazioni in merito al contratto che la «Regione starebbe onorando  con una multinazionale tedesca» chiedendo quali fossero i termini della convenzione esistente tra la Regione e la multinazionale, se si stesse procedendo a verificare la regolarità degli interventi di taglio degli alberi e se fossero stati effettuati studi opportuni in merito ai metodi utilizzati per il disboscamento, in merito alla tutela del paesaggio e della fauna e in merito all’impatto ambientale, ai rischi idrogeologici del territorio della valle dei Platani. nessuna risposta da parte di Crocetta se non un “Provvederemo a fare le verifiche”. 

Ad oggi nulla di tutto questo è stato fatto e lo dimostrano le parole dell’assessore regionale all’Agricoltura Caleca che ha annunciato un’ispezione: «La cessione a un’impresa di biomasse di 10 mila ettari di bosco tra Enna e Caltanissetta, che ho appreso dalla stampa –  ha detto – non mi convince. Ho chiesto tutta la documentazione su questo appalto. Faremo verifiche e non escludiamo la revoca dei permessi».

Marta Genova

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