Crocetta ha firmato il decreto del fondo da 36 milioni per la disabilità, che stabilisce due fasce immediate di interventi, una per i disabili gravissimi che riceveranno per i prossimi tre mesi 5.400 euro (1.800 al mese), una per i disabili di media intensità, che riceveranno tremila euro di assistenza (mille euro al mese). Si tratta di anticipazioni, in vista della redazione dei progetti individuali di vita indipendente, che secondo le previsioni della Regione saranno elaborati entro i prossimi 90 giorni dalle Asp in concorso con le Uvm (unità di valutazione multidimensionale) dei distretti sociosanitari.
Crocetta, finalmente, fissa anche i paletti rispetto all’erogazione dei contributi: le famiglie dovranno dimostrare di utilizzare le somme per il benessere dei disabili, pena la revoca del benefit. «Tali risorse – sottolinea una nota di Palazzo d’Orleans – vengono erogate direttamente alla persona con disabilità o al rappresentante legale, sulla base della sottoscrizione con l’Asp di un patto di cura che sarà sottoposto a controlli periodici e se dovessero essere verificate inosservanze, verrà sospeso l’assegno».
«È una risposta concreta – dice il presidente – l’unica possibile se non si vogliono perdere dei mesi, perché le forme di assistenza indiretta sono sottoposte ad adempimenti burocratici che non sono compatibili con la risposta immediata che dobbiamo a quei disabili gravissimi che in questi anni non hanno ricevuto livelli adeguati di solidarietà. Ovviamente – continua – le risorse monetarie non sono l’unica forma di assistenza. Infatti tali somme vanno a integrare gli altri benefici economici statali già concessi loro e le forme di assistenza sanitaria domiciliare concessa da Asp e dai Comuni».
A proposito delle risorse aggiuntive, da recuperare attraverso il gettito fiscale, Crocetta contesta: «Quanti affermano che staremmo introducendo nuove tasse per trovare i soldi. Voglio precisare che a partire dal 2018 non ci sarà nessuna tassa aggiuntiva per i siciliani, ma semplicemente l’impossibilità di ridurre l’addizionale Irpef, per permettere la creazione del fondo. Non è una novità che i servizi vengano pagati con le tasse dei cittadini. Non si capisce – sottolinea – perché quando con tali tasse si pagano stipendi e contributi va bene, e si sollevi il caso se tali entrate vengono destinate a cittadini che hanno più bisogno. Su questo farò battaglia, perché il fondo deve essere assolutamente creato. Chi contesta che non riduciamo l’addizionale Irpef per far fronte alle esigenze dei disabili indichi vie alternative perché, dopo ogni proposta fatta, mi sono visto piovere addosso una montagna di critiche». La proposta, naturalmente, dovrà passare dalla commissione Bilancio: «Dalla prossima settimana – conclude il presidente – faremo finalmente chiarezza tra chi vuole costituire il fondo e chi ne impedisce la costituzione».
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