«Non si può risolvere in un mese un problema che non è stato risolto in 50 anni». Alessandro Baccei non usa giri di parole, pur assicurando ai disabili di intestarsi personalmente la loro causa. L’assessore regionale all’Economia e i rappresentanti delle associazioni di disabili si sono incontrati nel corso dell’audizione in commissione bilancio all’Ars, convocata nella sede del gruppo parlamentare di Sicilia Democratica, per superare le barriere architettoniche che impediscono ai disabili l’accesso al piano parlamentare. Ad assistere al dibattito, anche l’inviata di Striscia la Notizia, Stefania Petyx.
Un dibattito acceso in cui le associazioni hanno ribadito il loro «no» ai duemila euro mensili per ciascun disabile gravissimo proposti da Crocetta per superare l’emergenza. «Stiamo cercando servizi, non denaro», ha sottolineato Vincenzo Muratore, rappresentante del gruppo #SiamoHandicappatiNonCretini di Gianluca e Alessio Pellegrino. «Se non conoscessimo il presidente – ha aggiunto – tutto ci porterebbe a pensare a una bieca operazione clientelare, con somme di denaro erogate a pioggia a tutti i disabili gravissimi in Sicilia, senza che venga chiesta in cambio alcun tipo di rendicontazione. Chi assiste i disabili, invece, deve avere un regolare contratto di lavoro. La disabilità non può e non deve essere gestita così».
Tra i punti emersi durante gli interventi delle associazioni, anche il servizio di trasporto agli studenti disabili e l’assistenza scolastica igienico-sanitaria, rispetto alla quale, però, non c’è accordo. Con divisioni tra chi chiede che intanto venga affidato il servizio ai collaboratori scolastici, in modo da garantire l’assistenza per l’intera giornata di studio, e chi invece vorrebbe che a occuparsene sia soltanto il personale specializzato.
«Servono somme per almeno il doppio dell’importo programmato da questa Regione», commentano le associazioni. Se la Regione, insomma, complessivamente impegna circa 500 milioni di euro, tra assessorato alla Salute, Politiche sociali, trasferimenti alle Province e ai Comuni, ne servirebbero altri 500. Cifre ben lontane dalla disponibilità delle casse regionali. «Il bilancio è questo – ha ammesso Baccei -. Non posso costruire nuovi fondi ed è chiaro che maggiori risorse per i disabili significano tagli altrove». Per questo Baccei promette di «rastrellare» dove possibile tra gli ottomila capitoli di bilancio, per evitare «di risolvere un disagio creandone un altro».
L’assessore va oltre e difende la proposta di affidare l’assistenza ai disabili ai Pip e agli Lsu, rinnegata invece da Crocetta: «Io non sono d’accordo che ci siano persone di serie a e di serie b, non accetto che a priori si pensi che queste categorie di lavoratori, se adeguatamente formati, non possano occuparsi di assistenza. Poi – ha sottolineato – se non sono capaci, li metteremo a fare altro, ma penso che formare queste persone sia un atto di civiltà innanzitutto nei loro confronti». Insomma, la proposta di Baccei è quella di «cercare responsabilmente di mettere sul tavolo tutte le ipotesi possibili, con le risorse disponibili». Un’ulteriore proposta è di utilizzare i risparmi già realizzati della Centrale acquisti, quantificati attorno ai 40-50 milioni di euro l’anno, per incrementare i livelli di assistenza socio-sanitari. «Questa è una battaglia che mi intesto, le soluzioni si possono trovare», ha ribadito.
«Per incrementare il fondo di 510 milioni, possiamo fare riferimento ai soldi extraregionali – ha concluso Baccei -. Ci sono tanti rivoli, ma bisogna essere bravi a intercettare i fondi». La commissione tornerà a riunirsi sul tema della disabilità mercoledì, con l’auspicio che per quella data dal governo arrivino proposte concrete.
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