Diritto allo studio, firme dagli studenti medi «Serve una legge quadro che non c’è»

In Sicilia manca una legge quadro per il diritto allo studio. Lo denunciano gli studenti medi riuniti in coordinamento e che, insieme con il sindacato Cgil, stanno organizzando una raccolta firme affinché il neo presidente Rosario Crocetta mantenga l’impegno pre-elettorale di occuparsi seriamente dei problemi del settore. Lontani nel tempo e riassumibili in qualità dei servizi, pluralità degli stessi e promozione e qualificazione della cultura e dei mezzi di cultura: la lista era stata inviata a tutti i candidati alle scorse elezioni regionali. «Crocetta ci rispose positivamente e adesso vorremmo passare dalle promesse ai fatti», dice Leandro Bianco, il coordinatore degli studenti medi.

Non hanno ancora avuto contatti con il governatore dopo la sua elezione, così come nessun incontro c’è ancora stato con il neo assessore alla Formazione Nelli Scilabra, anche se gli studenti valutano positivamente la sua nomina. «È una ragazza in gamba che conosco personalmente – dice Bianco – sono convinto che saprà darci una mano». Diversi i temi da trattare. «In una regione dove nove edifici scolastici su dieci non sono a norma e il 52 per cento sono in stato di pericolo, dove non esiste un valido ed economico sistema di trasporti con agevolazioni agli studenti, dove non è mai stato implementato un solido piano di welfare studentesco e soprattutto dove la dispersione scolastica raggiunge picchi del 30 per cento  – dicono gli studenti – c’è la necessità di un profondo cambio di rotta in materia di investimenti».

Il tema è importante e complesso e soprattutto coinvolge tutti: ragazzi e genitori. «Mancano i servizi essenziali – continua Bianco – Vogliamo più sicurezza, ma anche aiuti economici per le famiglie sia per l’acquisto dei libri e dei materiali che per il trasporto urbano». Per meglio farsi sentire, gli studenti medi hanno deciso di organizzare una raccolta firme e un grande sit in davanti la sede dell’assemblea regionale siciliana per la consegnarle al presidente. L’obiettivo è di raggiungere almeno quota diecimila. «Vogliamo farci sentire forte sia da lui che da tutta la Sicilia. Ci devono vedere numerosi e capire che siamo seri nella richiesta di una soluzione a questi problemi. Non è possibile che siamo l’unica regione con solo delle direttive in materia scolastica, piuttosto che una legge come si deve», conclude Leandro Bianco.

desireemiranda

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