Direzione Pd, monta il caso Notarbartolo Napoli: «Nel partito c’è democrazia interna»

Serrare i ranghi evitando che dai malpancisti possano arrivare all’esterno messaggi fuorvianti. È questo il monito che proviene dalla direzione provinciale del Pd, dopo l’accessa riunione di ieri all’hotel Sheraton di Aci Castello. Nell’incontro, nel quale si è approvato un documento che invita a non criticare le azioni dell’amministrazione catanese guidata da Enzo Bianco, c’è stato più di qualche momento di tensione, con tanto di parole grosse volate tra i protagonisti di quella che a Catania, settimana dopo settimana, sembra qualcosa in più di un semplice attrito all’interno del partito di maggioranza. La direzione ha quindi deciso di non approvare la costituzione di un nuovo circolo ad Acireale. Ma al centro dell’attenzione sono rimaste le critiche mosse ad alcune scelte della giunta Bianco dal consigliere Niccolo Notarbartolo e più in generale dall’area che fa riferimento al deputato regionale Giuseppe Berretta

Su questo fronte, però, la segreteria provinciale del Partito Democratico ha ribadito con forza il proprio sostegno al primo cittadino catanese: «Una cosa è certa – dichiara il segretario provinciale del Pd, Enzo Napoli – il partito sostiene l’operato di Bianco. È assurdo che qualcuno del partito di maggioranza possa agire con modi che sembrerebbero andare addirittura oltre l’opposizione». La presa di posizione, però, non deve essere letta come volontà di soffocare il dibattito interno: «Il nostro è un partito strutturato e c’è democrazia interna – continua Napoli –. Avere posizioni che divergono dagli altri è lecito, ma è anche vero che la linea dettata dalla maggioranza va rispettata».

«Io resto coerente con i valori del partito democratico, e non considero nemmeno questi strani diktat: Hammurabi (il re babilonese auotore della famosa legge del taglione, occhio per occhio dente per dente, ndr), è morto da migliaia di anni», risponde il consigliere comunale Niccolò Notarbartolo. Che aggiunge: «Continuerò ad avere una disciplina di partito rigorosissima, votando su indicazione del gruppo come ho sempre fatto, a meno che i voti non siano contrari alla mia coscienza. Solo in quqi casi, uscirò dall’aula. E continuerò a manifestare tutte le mie perplessità, nonostante io sia quello che ha votato il maggior numero di volte nel mio gruppo a favore delle delibere dell’amministrazione. Ma forse più che i voti conta l’immagine», commenta. E Notarbartolo risponde anche a Concetta Raia, che ieri lo ha aspramente criticato e insultato. «Non ho nessun problema con Concetta Raia che ieri mi ha detto che le “faccio schifo”. Non è certo un mio interlocutore, lei è parlamentare, io un semplice consigliere comunale». Quanto al Partito democratico e alla sua segreteria provinciale, Notarbartolo sottolinea che «c’è mancanza di vita democratica se il partito rinuncia a riunirsi e a trovare posizioni confrontandosi sulle cose, sui temi, sui meriti. Non posso dire che ho un pessimo rapporto con la segreteria e direzione, ma semplicemente che non c’è stato», conclude il consigliere comunale di Catania.

Per la segreteria provinciale le beghe arrivano anche dai piedi dell’Etna, e nello specifico da Acireale dove i dissidenti interni al partito – alcuni dei quali protagonisti delle amministrative dello scorso maggio sostenendo coalizioni avverse al Pd – hanno ricevuto stamani il no ufficiale alla richiesta di poter formare un secondo circolo cittadino. A nulla, in tal senso, sono valse le centinaia di firme che i promotori hanno raccolto negli scorsi mesi: «Il comitato promotore del secondo circolo – dichiara Salvatore La Rosa – si riunirà a breve per valutare la situazione. In verità il voto della direzione provinciale non aggiunge molto rispetto a quello che ci aspettavamo. Non pensavamo affatto ad un voto favorevole al secondo circolo».

Sulla faccenda, il parere di Napoli è deciso e ribadisce concetti già espressi nelle settimane passate quando il segretario provinciale del Pd tenne a sottolineare che il partito non è un autobus su cui si può salire per interessi più o meno personalistici: «Il secondo circolo ad Acireale – commenta Napoli – non si farà. Questo è certo. I circoli nascono per coprire dei territori, non per risolvere querelle interne che peraltro così non troverebbero soluzione. Ciò non vuol dire che da parte del partito non ci sia l’interesse e la volontà di recuperare i rapporti con chi negli ultimi mesi abbia preso le distanze dalla segreteria cittadina rimanendo comunque interessato al progetto politico portato avanti dal Partito Democratico». Porte aperte dunque al dialogo, ma nel rispetto dello statuto: «La disponibilità al confronto – conclude Napoli – non riguarda però chi ha appoggiato ufficialmente coalizioni opposte al Pd. In quel caso lo statuto parla chiaro: per almeno due anni non possono richiedere la tessera del partito». Discorso, questo, che vale anche per l’onorevole Nicola D’Agostino, il quale, dopo aver dato l’addio ufficiale all’Udc, sembrerebbe sempre più interessato a un avvicinamento nei confronti del Partito democratico. Tentativo d’abbordaggio che però rischia di trovare un ostacolo non da poco: il deputato regionale è tra i padri putativi del progetto politico Cambiamo Acireale che a maggio ha vinto le amministrative ai danni, tra gli altri, dello stesso Pd.

Simone Olivelli

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