Addio analogico, arriva il digitale. La Sicilia e Catania si adeguano in questi giorni al passaggio che il resto dItalia ha già compiuto. Nel capoluogo etneo la data dello switch off è prevista per il 19 giugno. Ma a partire da oggi iniziano quattro giorni di possibile caos per gli utenti. Stamattina infatti è stato acceso limpianto di Gambarie, in Calabria, che manda il segnale digitale su parte della provincia di Messina e della costa ionica. È possibile dunque che anche nella provincia di Catania, in particolare tra Giardini Naxos e Giarre, scompaiano alcuni canali.
«Niente panico garantisce Luigi Di Chiara, responsabile per lIsola di Rai Way il 19 giugno, giorno dello switch off a Catania e provincia, tutto tornerà nella norma». Non cè da preoccuparsi quindi se, anche a distanza di poche decine di chilometri e tra Comuni limitrofi, la situazione sia radicalmente diversa. «In Sicilia spiega Di Chiara cè stata una forte sperimentazione sul digitale negli anni passati. Questo significa che già prima della data stabilita per labbandono definitivo dellanalogico, il 69 per cento dellIsola riceve il segnale digitale». In pratica anche prima dello switch off 7 siciliani su 10, se muniti di decoder, sono in grado di guardare la tv in digitale. Ma la mappa non è omogenea e rimangono diverse zone dombra dovute a ostacoli naturali e interferenze di altre antenne private. Come a Giarre, dove il segnale digitale è ostacolato da due antenne a Valverde e Castelmola. Problemi che verranno risolti quasi ovunque nella giornata del 19.
«Con lanalogico continua Di Chiara la Rai raggiunge il 99,8 per cento della popolazione siciliana. Contiamo di mantenere questa percentuale anche col passaggio al digitale». Per il restante 0,2 per cento – piccoli villaggi in zone montuose e isolate – cè Tivù Sat, piattaforma satellitare gratuita che replica lofferta del digitale. Per accedervi servirà una smart card, acquistabile gratuitamente in aggiunta al decoder satellitare nei negozi specializzati. In alternativa si può richiedere alla Rai presentando copia dellabbonamento.
Per chi non lo avesse ancora fatto, è bene prepararsi alla data dello switch off, con un occhio vigile sulle possibili truffe. Per prima cosa lacquisto del decoder. Ce ne sono di due tipi: quelli economici da circa 30 euro e quelli con marchio Dgtvi da 80 euro. «Le associazioni dei consumatori consigliano il modello meno caro spiega Ciro Di Vuolo, presidente regionale del Corecom ma quelli che costano di più hanno un software che consente di selezionare automaticamente i canali nellordine tradizionale del telecomando». Comprato il decoder, si deve pensare allantenna nel caso in cui il segnale non arrivi pulito. Il Comitato per le comunicazioni ha siglato una convenzione con la categoria degli antennisti nel tentativo di calmierare i prezzi. «Il costo di intervento previsto per questa operazione si legge sul sito del Corecom oscilla da un minimo di 35 ad un massimo di 100 euro, Iva compresa». Lantenna non va sostituita, a meno che non sia ormai obsoleta. Infine, se non si è forniti del decoder con software integrato, potrebbero nascere complicazioni per la sintonizzazione dei canali. Un intervento da 25 euro. Nel peggiore dei casi quindi la spesa totale potrebbe superare i 200 euro.
A causa delliniziale instabilità nei giorni successivi allo switch off, i tecnici consigliano di effettuare una doppia sintonizzazione: una prima volta nel giorno del passaggio al digitale (a Catania e provincia il 19 giugno), in seguito alcuni giorni dopo. Dopo Catania il segnale analogico verrà spento gradualmente in tutta la Sicilia. Caltanissetta, Enna, Siracusa e Ragusa in contemporanea con Catania. Il 21 e 22 giugno toccherà alla provincia di Agrigento e ad alcune zone del Trapanese e del Palermitano. Il 2 luglio si completerà Trapani, il giorno dopo il digitale si accenderà sulla fascia tirrenica della provincia di Messina. Infine il 4 luglio la copertura del nuovo segnale arriverà anche su Palermo.
[Foto di Fazen]
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