A 15 mesi dalla vittoria delle elezioni, il governo regionale piace solo al 38 per cento dei siciliani. Mentre di poco superiore, ma comunque in crescita rispetto all’insediamento, è la fiducia nei confronti del presidente Nello Musumeci, che sale di cinque punti (43 per cento).
Il dato emerge da un’analisi commissionata dalla Regione e condotta dall’istituto di ricerca Demopolis. Diverse le domande poste ai siciliani in merito all’attività politica della giunta regionale. Sull’operato generale del governo si è espresso negativamente il 43 per cento degli intervistati, mentre per il 19 per cento le azioni intraprese non possono essere giudicate né bene né male. Ancora più basso il dato riguardante la fiducia nell’istituzione Regione, che comprende dunque oltre alla parte politica anche l’apparato amministrativo. In questo caso, infatti, ad avere fiducia sono solo 18 siciliani su cento, mentre la media nel resto d’Italia è di 37. Una percentuale bassa ma comunque in risalita rispetto al 2017, anno in cui c’è stato il passaggio di consegne tra Rosario Crocetta e Nello Musumeci. Un lustro fa, infatti, la fiducia era calata al 12 per cento.
Spostando la riflessione sui servizi pubblici, la bocciatura è altrettanto netta: il 73 per cento degli intervistati li definisce insufficienti. Non va meglio al giudizio sull’attenzione rivolta dai governi nazionali nei confronti del Meridione: le politiche per lo sviluppo del Sud fatte negli ultimi dieci anni sono ritenute non adeguate dall’85 per cento del campione. Tra i temi che più interessano i siciliani, per i quali ci si aspetta che la politica intervenga, si segnalano in ordine di importanza il lavoro, il miglioramento della sanità, gli interventi in fatto di strade e ferrovie, la raccolta dei rifiuti e l’efficacia nella gestione dei fondi europei.
Tornando al tema popolarità, tra gli assessori sono tre quelli che risultano conosciuti da più del 50 per cento degli intervistati. Si tratta del vicepresidente Gaetano Armao, dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, e del responsabile per la formazione Roberto Lagalla. Per gli altri, invece, la popolarità è più legata al territorio di provenienza. «Sull’attività di governo – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – incidono pesanti eredità, nella percezione dei siciliani: le responsabilità di Crocetta e delle precedenti amministrazioni regionali; la consapevolezza di un divario di sviluppo rispetto ad altre aree del Paese, sul quale poco hanno inciso le politiche nazionali e comunitarie».
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