Venerdì 18 Marzo, al teatro San Giorgi di Catania, uno dei quartetti di sax più famoso al mondo, si è esibito davanti a una platea da tutto esaurito (no, non quel tipo di esaurito che vi viene in mente quando mi leggete). La notizia però, non è lesibizione del notissimo Delta Sax Quartet, ma la partecipazione a un loro lavoro inedito, di quattro studenti della facoltà di lingue (oltre a una ventina di altri studenti provenienti da un po tutte le facoltà catanesi). Un workshop che per un quarto dora ha lasciato tutti con la bocca aperta.
Entrando a teatro, il contrasto tra aficionados del San Giorgi e frequentatori occasionali (amici dei protagonisti) era nettissimo. Signori in giacca e cravatta si frapponevano a ragazzi in tenuta da strada. Credo il bello della serata sia stata proprio la fusione tra due mondi apparentemente inconciliabili. Il mondo classico del teatro e quello moderno della strada. La serata è stata seguita da un bel po di televisioni locali (non si poteva camminare che si rischiava di inciampare in qualche cavo o in qualche cameraman). La bellezza della musica del Delta Sax Quartet, non aveva bisogno di spiegazioni, ma la loro ironia (non sanno assolutamente una parola di italiano, ma riuscivano a farsi capire e a far sorridere durante la presentazione di ogni lavoro) ha reso la serata particolarmente piacevole.
Il Delta Sax Quartet, è formato da Stephen Cottrell (soprano sax)Peter Whyman (alto sax) Gareth Brady (tenor sax) Chris Caldwell (baritone sax). La musica suonata per la serata, alternava pezzi semplici (per quanto semplice possa essere lesecuzione di un pezzo eseguito interamente soffiando dentro uno strumento), a pezzi dove lo sforzo degli esecutori, si notava dal rossore che assumeva il loro viso a ogni soffiata e dalla fatica che si evinceva dai loro gesti.
Che dire? Complimenti davvero per il lavoro eseguito da questo gruppo, con un velo di invidia (invidia nei confronti di quei fortunati che hanno avuto lonore di preparare in tre giorni una lavoro in collaborazione con dei veri e proprio maestri di musica) vi saluto. Alla prossima.
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