Dalla Sicilia a Cinecittà (con biglietto di ritorno)

Nella fiction Rai “Gente di mare 2” che va in onda in prima serata questo autunno, sta riscuotendo un grande successo nel ruolo di Sofia Amitrano. Tiziana Lodato, attrice catanese che ha alle spalle pellicole di successo quali “L’uomo delle stelle”, “Donna di piacere”, “La stanza dello scirocco”, “Perduto amor”, “Oltremare, non è America!”, è stata a Catania per ricevere un premio alla carriera, l’Amenano d’argento. Noi l’abbiamo incontrata alla fine della serata per scambiare quattro chiacchiere con lei.

Non le sembra che interpretare un ruolo che è legato a un aspetto negativo della nostra terra, ne rimarchi un’accezione negativa? O pensa invece che possa servire ?
Sono d’accordo, nel senso che torna spesso il tema ricorrente della mafia. Che purtroppo un po’ ci etichetta in quanto siciliani. E purtroppo, da buona siciliana, mi chiedono spesso di interpretare ruoli che toccano questo argomento. In questo lavoro io interpreto la figlia di un mafioso, che a un certo punto perde il padre, si ritrova con la sua eredità; mai prima di adesso ho toccato con mano questo argomento tanto dolente. Ma quello che mi inorgoglisce è che il mio personaggio, così cattivo e cinico, a un certo punto incontra l’amore della sua vita e cambia modo di vivere. Adesso non so quanto questo possa essere reale, ma mi auguro che possa esistere. Potrebbe essere forse un urlo di speranza. Speriamo che questo male che sta uccidendo la Sicilia finisca, diventi bene, perché non ne possiamo più. Questa è la verità.

Lei è un’attrice di successo, giovane, che riceve tante attestazioni di stima e di affetto ogni volta che viene a Catania.
Quasi non me ne rendo conto, ma ho avuto la fortuna di interpretare personaggi che piacciono ai telespettatori, per i quali provano un affetto che si ripercuote su di me. Me ne rendo conto quando vado come ospite a ricevere un premio, come L’Amenano d’argento. Mi dà soddisfazione pensare che magari sono riuscita a dare emozioni agli altri, e in fondo questo è alla base del mio lavoro.

Quanto è difficile riuscire a lavorare fuori per un’attrice siciliana?
Ho iniziato con Tornatore, con il film “L’uomo delle stelle”, dopo mi sono trasferita a Roma. Ho avuto l’agente, tutte le cose che ha un attore di livello nazionale, ho studiato, sono rimasta a vivere fuori anche per comodità, ma con grande nostalgia. Devo essere sincera, la Sicilia mi manca. Mi manca il modo di esprimermi nella mia lingua, e torno spesso e volentieri qui a Catania perché ho una famiglia bellissima, alla quale sono molto legata, dei nipoti. Ma torno spesso anche per lavoro: teatro, cinema…

Quali sono i prossimi progetti?
Ci sono diversi progetti – sorride prima di continuare a rispondere -. Sono molto belli e molto importanti. Si parla di “Gente di mare 3”, di progetti per la Rai e un progetto bellissimo a cui sono molto legata per il cinema internazionale. Incrocio le dita, ma ancora non dico niente. Non sono scaramantica, ma secondo me non è corretto parlarne fino a quando non si è sul set. Un giorno mi è capitato di firmare un contratto e poi di non realizzare più quel progetto. Quindi neanche quando firmo il contratto ne voglio parlare. Aspetto di essere sul set. A volte i lavori saltano per tanti motivi, prima o dopo il contratto. E magari alla gente non sempre puoi raccontare il motivo.

Con quale attore vorrebbe lavorare?
Con l’attore con il quale avrei voluto lavorare credo di avere già lavorato: è Sergio Castellitto, che apprezzo da sempre. Averci fatto il primo film è stato per me una soddisfazione enorme. Rimane un mondo, ci sono tanti attori italiani molto bravi, magari non conosciuti, che non hanno la fortuna di entrare in progetti nazionali, e catanesi molto bravi. Io voglio lavorare con gente brava, così imparo.

E il ruolo che vorrebbe interpretare?
Io non penso mai a questo, a cosa vorrei fare, non perché non ho sogni ma forse perché ci sono troppe parti che vorrei interpretare. Mi piacerebbe interpretare tanti film e tornare a un cinema anni ‘50, ‘60, ‘70: il nostro cinema, quello della Loren. Fare personaggi  di film come quelli, 0dove le donne erano protagoniste, mentre purtroppo oggi non lo sono più come allora. La Loren è un mito come tantissime altre attrici di quell’epoca, ma ci sono tante altre attrici nazionali come Virna Lisi, Mariangela Melato, e il mio sogno è appunto lavorare con loro.

Melania Mertoli

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