IL GOVERNATORE NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER TROVARE I 200 MILIONI DI EURO CHE MANCANO PER CHIUDERE LA MANOVRA. IERI SERA HA ATTACCATO A TESTA BASSA I DIRIGENTI DELL’ARS E QUALCHE DEPUTATO. FORSE FAREBBE BENE A CHIEDERE QUESTI SOLDI A ROMA
Regione siciliana: siamo alla follia. Il Governo di Rosario Crocetta, che si fa bello con Roma rinunciando ai contenziosi finanziari, adesso, per far quadrare i conti del Bilancio regionale, propone un taglio alle pensioni di tutti i regionali in quiescenza! Il governatore dice che colpirà solo le maxi pensioni, ma l’emendamento che ha presentato ieri sera in Commissione Bilancio e Finanze dice un’altra cosa: dice, per la precisione, che il taglio riguarderà tutti i dipendenti regionali in pensione!
Insomma, da quello che si è capito dai lavori della Commissione Bilancio dell’Ars, il presidente Crocetta non sa che pesci prendere. Mollato da mezzo PD, ormai nelle mani dei renziani che l’appoggiano avendo ricevuto in cambio la possibilità di massacrare le finanze regionali, il capo della Giunta siciliana non sa cosa fare. Cerca disperatamente soldi che nell’Isola non troverà.
A disposizione ha, sì e no, un miliardo di euro. 550 gli sono arrivati da Roma dopo il ‘tradimento’ sul contenzioso; 350 c’erano già e altri 100 milioni di euro raccattati qua e là. Ma all’appello mancano almeno 200 milioni di euro.
Mancano, per esempio, i soldi degli operai della Forestale: a occhio e croce, circa 70-80 milioni di euro.
Che fare? 20 milioni di euro il presidente della Regione li vorrebbe recuperare scippandoli ai pensionati della Regione. Un provvedimento in stile Bilderberg Governo Monti: si tratta, infatti, di diritti acquisiti, tutelati da un principio costituzionale. Ma, per l’appunto, grazie al ‘combinato-disposto’ Bilderberg-Governo Monti lo scippo potrebbe essere ammesso.
In verità, ieri sera, i deputati dell’Ars che fanno parte della Commissione Bilancio, quando il presidente della Regione ha depositato l’emendamento taglia-pensioni, gli hanno chiesto la relazione tecnica. Ma la relazione tecnica non c’è. Tanto per cambiare, Crocetta ha violato una precisa disposizione della presidenza dell’Ars, che sui provvedimenti chiede le relazioni tecniche. Anche per capire in che modo il Governo vorrebbe colpire i pensionati della Regione siciliana.
Sembra che il governatore, beccato in castagna, si sia risentito. Crocetta, così si racconta, non avrebbe risparmiato critiche alla burocrazia di Sala d’Ercole e ai deputati.
Si sarebbe lamentato del fatto di non aver potuto tagliare 25 milioni euro ai dipendenti dell’Ars: “Con questi soldi avrei risolto tutti i problemi”. In realtà, le cose non stanno così, perché – come già accennato – per far quadrare i conti mancano circa 200 milioni e non 25 milioni.
Con la ‘sbrasata’ di ieri sera, Crocetta ha soltanto peggiorato i rapporti con l’Ars, già molto tesi. Sempre ieri sera, ad esempio, se l’è presa con il parlamentare regionale di Forza Italia, Giuseppe Milazzo, che gli avrebbe risposto per le rime.
Insomma, il Governo regionale sembra alla frutta. Anzi, al caffè.
Ieri sera – sempre per la cronaca – dopo che Crocetta ha cominciato a lamentarsi di dirigenti e deputati dell’Ars, il presidente della Commissione Bilancio e Finanze, Nino Dina, ha chiuso la seduta.
Si riprenderà a lavorare stamattina. Che succederà? I lavori vanno a rilento perché il Governo Crocetta non sa dove trovare i soldi. Forse, invece di penalizzare i siciliani, il governatore, il senatore Giuseppe Lumia e l’onorevole Davide Faraone dovrebbero smuovere un po’ le rispettive ‘chiappe’, volare a Roma e dire a Matteo Renzi che deve ‘cacciare’ altri 200 milioni di euro.
Del resto, Roma, quest’anno, ha scippato al Bilancio regionale un miliardo e 100 milioni di euro. La metà – 550 milioni di euro – li ha restituiti in cambio della vergognosa e ‘ascara’ rinuncia ai contenziosi da parte del Governo Crocetta. Se ‘caccerà’ altri 200 milioni di euro non cascherà il mondo.
Che ne dice, lei, onorevole Faraone?
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