Il Centro accoglienza Padre Nostro di Brancaccio – capofila con l’Associazione Immaginaria e Circolo Acli Pino Puglisi – ha firmato ieri con il Comune il contratto per l’affidamento di uno spazio destinato ai bambini della fascia di età 0-5 anni. Si tratta del progetto Spazio giochi, il cui bando è stato presentato nel 2014, e che dovrebbe partire entro la fine di giugno per circa un anno: lo spazio si trova nella scuola dell’infanzia e primaria Francesco Orestano in Via San Ciro 48. Oltre ai locali, sono stati assegnati circa 60mila euro per la gestione dei servizi. «Si tratta di un bando pubblicato tre anni fa e che solo ora vede la luce – racconta il presidente del Centro Maurizio Artale – Al progetto potranno accedere al momento 25 bambini, anche se le domande di adesione sono molte di più: attualmente altri 40 sono in attesa di essere inseriti. Ieri abbiamo firmato per l’attivazione del contratto ed è nostra intenzione inserirlo nel Progetto integrato sviluppo urbano, nato nel 2015 ma poi congelato nel settembre 2016 per mancanza di fondi».
A partire dal mese di luglio, infatti, parte dei servizi si svolgeranno anche negli storici locali di via Azolino Hazon, i magazzini strappati alla mafia e sognati dal beato don Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, e assegnati al centro dopo oltre 20 anni dalla sua morte, nell’autunno del 2014. Da allora sono stati utilizzati come spazio destinato ai servizi per il territorio di Brancaccio e come spazio-gioco per i bambini più piccoli, fino allo stop imposto dal congelamento del progetto Pisu. «È un segnale molto positivo – prosegue Artale – ci sono mamme che non hanno trovato spazi negli asili comunali e queste iniziative erano necessarie. In questa maniera offriamo loro la possibilità di accudire il bambino, aiutandolo nella crescita, e di dare la possibilità ai genitori di svolgere serenamente un lavoro».
All’interno dei nuovi spazi, le attività svolte saranno principalmente quelle di accudimento, controllo dei bisogni primari ed educazione al gioco. Gli obiettivi sono quelli di favorire lo sviluppo percettivo e delle attività motorie, delle abilità cognitive, delle capacità comunicative e del linguaggio, lo sviluppo emotivo e le capacità di socializzazione con i pari e con gli adulti. Gli orari di apertura saranno subordinati alla tipologia dei destinatari e specifiche attività saranno proposte in raccordo con i Servizi sociali territoriali, che gestiranno le segnalazioni e gli inserimenti assieme al Centro. Previsto il coinvolgimento di numerosi operatori del centro: quattro educatori, un assistente sociale e una psicologa.
«Al momento il contratto siglato con l’amministrazione è della durata di un anno ma la normativa attuale prevede che possa essere rinnovato per altri tre – aggiunge Artale – Spiace solo che il progetto Pisu, finanziato con fondi europei, che ha ridato vita ai magazzini di via Hazon, si sia fermato per lungaggini burocratiche. Garantiva non soltanto uno spazio dedicato ai bimbi ma anche altri servizi come assistenza ai portatori di handicap, sostegno psicologico, assistenza legale a chi ha una familiare in carcere e una mensa. Ci auguriamo che con l’avvio dello Spazio giochi – conclude -, si possa ridare continuità al progetto e si rimetta in moto il programma più ampio che prevede servizi più articolati destinati al quartiere».
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