«Chiddu ra via Etnea» è arrivato in televisione. Si tratta del cantante di strada catanese Samuel Pietrasanta, 24 anni appena compiuti. L’artista ha fatto impazzire la sua città con l’apparizione al programma televisivo The Voice of Italy. Quando è stato contattato dalla redazione del talent show per fare il provino, ha accettato subito. «Non avevo niente da perdere», racconta a MeridioNews il cantante che ha più di quattromila fan che lo seguono su Facebook. Anzi, semmai aveva da guadagnarci, poiché ha firmato il contratto dopo le audizioni. Un’esperienza che gli ha cambiato la vita.
Ma non l’unica. Mentre frequentava il quarto anno al liceo psicopedagogico Turrisi Colonna, nella vita di Samuel è arrivato Lucas, il suo bimbo di quattro anni. «È stato il centro di tutto – racconta – senza la pressione di dargli un futuro non avrei mai avuto la giusta carica per scendere in strada ad esibirmi». Così il più grande hobby di Samuel, la musica, è diventato anche il suo lavoro. «Ho provato a conquistare il mio sogno tutti i giorni, suonando in strada», spiega.
Ogni mese il 24enne si divide tra Catania e il Nord Italia, dove suona soprattutto a Milano, Como, Lecco, Varese e Bergamo. L’estate invece la trascorre esibendosi da una costa all’altra. Insomma per Samuel Pietrasanta le ferie non esistono. «Quando fai un lavoro che ti piace sei sempre in vacanza», commenta sorridendo.
La gente non sapeva il suo nome, ma lo ha riconosciuto in televisione durante la prima puntata del programma, in cui Samuel ha conquistato pubblico e giuria cantando Firestone di Kygo. Il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni lo ha definito «il concorrente più bravo della puntata», dandogli un meritato otto in pagella. «Sono assolutamente incredulo e tuttora non riesco a sentirmi totalmente parte di questo mondo. È come se dovessi svegliarmi da un momento all’altro e accorgermi che è tutto un sogno».
Pietrasanta ha scelto di farsi seguire da Raffaella Carrà, che definisce «la numero uno». Prima del programma si domandava come facesse una donna della sua età ad avere l’energia per vivere la musica così pienamente. Adesso ha avuto la risposta. «Tutti e quattro i giudici sono dei gradi artisti, ma non c’è storia con la Carrà, è davvero un esempio per me».
Della sua esperienza Samuel vuole che resti un messaggio nelle persone: «Non mi sento un cantante oggi perché sono stato a The Voice, lo sono sempre stato, anche ieri quando ero in strada». Perché non è il luogo in cui ci si esibisce a fare la differenza: «Forse bisognerebbe dare meno giudizi affrettati e soffermarsi di più su quello che un artista, ovunque, ha da dire».
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