Quattro tappe in altrettanti giorni, per un totale di 708 chilometri tra le salite e le coste siciliane con tutto ciò che l’Isola paesaggisticamente ha da offrire. Si correrà dal 3 al 6 aprile il Giro di Sicilia, evento ciclistico che torna a riempire il calendario italiano dopo 42 anni di assenza grazie al finanziamento della Regione. Si va da Catania all’Etna, passando per Taormina, Messina, Milazzo, buona parte dei litorali ionici e tirrenici con un breve tour per le Madonie, Caltanissetta, Ragusa e le salite del Vulcano (tappa conclusiva nella quale è previsto un dislivello di oltre 1800 metri). Ciascuna delle quattro tappe prevede inoltre un gran premio della montagna e un traguardo volante, con la giornata più dura che sarà proprio l’ultima con arrivo nella cornice del rifugio Sapienza. Un progetto in grande, su base triennale, che prevede anche la stretta sinergia con il Giro d’Italia per il quale sono previste ben tre tappe in Sicilia per l’edizione del prossimo anno e la partenza dall’Isola nel 2021 (bocche cucite in tal senso per le località coinvolte).
L’evento è stato presentato nella cornice della sala Alessi di Palazzo d’Orleans, aperto dal presidente della Regione Nello Musumeci in qualità di padrone di casa. «Dopo qualche decennio – spiega – (42 anni per la precisione, ndr), riaccogliamo in Sicilia il giro ciclistico, anche se qui la febbre del ciclismo non è mai scemata». Due gli obiettivi dichiarati da Musumeci: «Innanzitutto promuovere la conoscenza del territorio, il Giro è uno degli strumenti attraverso cui si valorizzano le località incontaminate. E anche a livello di brand ci sarà una ricaduta altrimenti irraggiungibile. Poi vogliamo rilanciare il binomio Sicilia-ciclismo. Purtroppo mancano velodromi e circuiti, ma vogliamo mappare le nostre strade e portare avanti la cultura del cicloturismo».
Infine si scaglia anche su chi ha criticato l’investimento e il finanziamento della Regione: «Costa troppo? Con i fichi secchi non si va da nessuna parte e ciò non deve essere una vampa di paglia. Abbiamo impiegato quattro mesi con il dottore Bellino, tra minacce bonarie, e ci tengo a precisarlo, per trovare l’accordo. Anche perché dal punto di vista del bilancio versiamo in condizioni difficili. Il clima poi è ideale, non c’è troppo freddo nelle zone montane né troppo caldo in quelle costiere. Per noi è un’opportunità straordinaria e ringrazio Rcs per aver condiviso il nostro entusiasmo».
Subito dopo a prendere la parole è stato Paolo Bellino, amministratore delegato di Rcs Sport che ha spiegato come e quando è nata l’idea, sviluppata in pochi mesi: «Il mio primo incontro con il presidente Musumeci risale allo scorso agosto, a Catania, davanti a una granita alle mandorle. Lui mi ha chiesto un progetto e nonostante qualche ritardo da parte mia siamo riusciti, con uno sforzo enorme, a creare questo appuntamento inserendolo nel calendario italiano». Ed è così che ha preso vita il progetto che ha obiettivi precisi: «Vogliamo gare di alto livello, visibilità televisiva (che sarà garantita quotidianamente da due ore di diretta Rai, ndr) e mappare le strade come già fatto in Toscana. Anche perché professionisti e amatori fanno la preparazione alle Canarie e qui il clima non è tanto differente. Sarà una sorta di antipasto o aperitivo del Giro d’Italia». Il progetto però non si fermerà soltanto alle località coinvolte quest’anno: «In tre anni copriremo tutta la Sicilia. Inoltre la corsa finisce il sabato e la domenica vorremmo creare un’ulteriore corsa per gli amatori. Nel logo abbiamo portato i colori della Trinacria, il rosso, il giallo, l’arancio e il verde pistacchio. Le amministrazioni inoltre hanno mostrato tanta disponibilità ed entusiasmo».
Sponsor dell’evento sarà Open Fiber, azienda che sta investendo in Sicilia e che abbinerà la velocità dei dati al ciclismo. «Stiamo sviluppando le autostrade digitali – spiega il responsabile comunicazione Alessandro Zerboni –, coinvolgendo la quasi totalità del territorio italiano. La Sicilia è un luogo in cui investire». Infine a prendere la parola è stato l’assessore al Turismo Sandro Pappalardo: «La nostra è una delle regioni più ambite a livello turistico. Il presidente Musumeci ha dato una linea guida: saper vendere il nostro prodotto nel turismo. Con il Giro di Sicilia stiamo offrendo qualcosa ai tour operator del mondo, se si considera anche il ritorno nei prossimi anni del Giro d’Italia».
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