Quaranta iscritti, trenta partecipanti di ambo i sessi, bici di ogni forma ed epoca e tanto divertimento. Anche quest’anno si è svolta la Cronoacchianata, giunta alla sua terza edizione, in una via Antonino di Sangiuliano ancora stridente per la cera rimasta sulle basole laviche, riversata dai torcioni accesi nel corso della Festa di sant’Agata. Si tratta di una gara ciclistica a cronometro, aperta a tutti e votata alla goliardia. E nonostante una organizzazione lasciata al volontariato dei presenti e l’assenza di biciclette ultimo grido, il coefficiente di difficoltà è molto elevato.
L’unico che sembra non accusare la fatica è però Pasquale Parafati, il vincitore. Parla di una prestazione «frutto di duro lavoro e dieta ferrea». Già vincitore della prima edizione del 2011, con il tempo di 40 secondi e 18 centesimi ha coperto quei pochi ma ripidissimi metri della salita di Sangiuliano migliorando il suo precedente record di ben quattro secondi. Unico dei quattro finalisti a non usare una bicicletta a scatto fisso, ha effettuato l’impresa in sella a una Basoncia-special, realizzata sulla base di una Torelli dalla 3C (Cantiere Cicli Catania), e assemblata dall’artigiano locale noto come Pippo l’elegante.
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Combattuta sul filo dei secondi è invece la gara degli altri tre finalisti. Per Giuseppe Carra, arrivato quarto in finale, il tempo di qualificazione è stato di 43 secondi e 54 centesimi; di Alessandro Dinaro con 43 secondi e 57 il terzo posto; e infine, quarto per tempo ma secondo nella prova finale, Federico Amore con 44 secondi e 64 centesimi. Parafati, giocatore di bike-polo, oltre ad aver conquistato il primo tempo anche in fase di eliminatorie ha effettuato una minuziosa preparazione psico-fisica. «In vista della gara ho tagliato il baffo, pare che con questa forma dia più grip», afferma il dominatore della cronoachianata, che, oltre ad aver indovinato il rapporto sulla sua special, «un 42-21», ci svela un segreto da vero campione. «Ieri ho bevuto rum, e i risultati si sono visti oggi. Ma l’anno prossimo proverò con l’amaro invecchiato, per migliorare le prestazioni».
Premiate a pari merito da Attilio Pavone di #Salvaiciclisti anche le uniche due donne giunte fino alla fine della lunga giornata, iniziata alle 9 e conclusasi alle 13, Mariacristina ed Elisa «detta La Eli». Tra gli amatori è da sottolineare invece la prestazione di Rocco Rossitto, alla prima partecipazione assoluta, con un ottimo tempo di un minuto e cinque secondi. «Pensavo di morire», ha affermato il boccheggiante ma sorridente Rossitto mentre veniva soccorso dagli astanti, che hanno poi festeggiato con un sorso di spumante Brut.
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