Ci sono un sindaco, un assessore e un senatore della Repubblica. Tutti insieme a un camioncino dei panini di Villaggio Sant’Agata, mentre Gianni Celeste canta Senz’e te nun pozz sta’ di fronte a una folla di almeno duemila persone. Il racconto del concerto neomelodico di ieri sera, nella zona B del quartiere popolare di Catania, avrebbe dovuto essere una cronaca musicale e, invece, è diventato un fatto a metà tra il politico e il folkloristico. In mezzo, anche una buona dose di tifo calcistico. Gli artisti Valerio, Angelo Famao e Celeste hanno cominciato a salire sul palcoscenico alla spicciolata, intorno alle 22.30, tra un ringraziamento e un altro al promotore della manifestazione canora: Santo Russo, 765 preferenze alle elezioni amministrative 2018, consigliere comunale di Palazzo degli elefanti con Fratelli d’Italia, titolare di un Caf proprio sulla piazza. È lui, assieme al commerciante Luciano Marro, a organizzare l’appuntamento. Con la collaborazione del sempiterno Franco Nobile, quasi-monopolista del management degli artisti neomelodici all’ombra del vulcano.
La piazza, stretta fra le palazzine e la chiesa, è gremita. Il palco è illuminato come per i grandi eventi e le attività commerciali della zona sono tutte aperte. Di fronte al Caf di Russo c’è perfino la macchina per fare lo zucchero filato, mentre lo slargo antistante l’area del concerto attorno ai camion dei panini è un bolgia di scooter. Il pubblico è variegato: non solo giovanissimi (quasi bambini), ma anche famiglie con neonati in braccio e adolescenti in comitive da decine di persone. L’evento rappresenta, in realtà, il mantenimento di una promessa: il 7 giugno 2018, pochi giorni prima delle consultazioni comunali, l’allora candidato Russo aveva organizzato un appuntamento gemello. Annunciando che, nel caso in cui le cose fossero andate «come sperava il suo cuore», a distanza di un anno esatto avrebbe riportato Gianni Celeste al villaggio Sant’Agata. Unica tappa catanese del celebre artista, almeno fermandosi alle previsioni concertistiche attuali.
Il consigliere comunale, emozionato, prende il microfono per annunciare l’arrivo del primo cittadino Salvo Pogliese. Poco dopo scende dal palco e si lancia alla ricerca del sindaco, seguito da due uomini con la divisa della polizia ambientale. La ricerca termina in pochi minuti. Pogliese fa il suo ingresso in piazza, Russo lo precede, lo porta sul palcoscenico e per Pogliese scatta l’applauso. «La voce mi è quasi mancata – premette il sindaco – Vengo dallo stadio Angelo Massimino dove abbiamo conquistato la promozione… Alle semifinali dei playoff». Ecco il primo applauso. «È una splendida festa di piazza, testimonia la serietà che contraddistingue il tuo operato e quello della tua famiglia – prosegue rivolgendosi ora a Russo ora al pubblico – Lo avevi promesso, sono passati quasi 12 mesi dall’altro concerto e siamo qui, innanzitutto, per ringraziarvi di quello che avete fatto un anno fa. Per me è un dovere morale essere qui oggi. Stai regalando al tuo quartiere e alla nostra città un momento molto importante, dobbiamo essere orgogliosi di essere catanesi».
Poco dopo, spunta l’assessore alle Attività produttive Ludovico Balsamo. I tre politici sono sul palco tutti insieme. Ci rimangono pochi minuti, poi pensano di andare via. «Sindaco, io volevo parlarle di un problema», si avvicina un cittadino. Nel frattempo, Gianni Celeste sale in cattedra e dalla piazza partono i fuochi d’artificio. «Sindaco – interviene un ragazzo arrampicato sull’impalcatura – ‘a st’annu ‘u Catania acchiana?». «Speriamo», risponde il primo cittadino. Che a quell’ora – sono quasi le 23 -comincia ad avere fame. La piccola carovana – Russo rimane sul palco – si sposta al paninaro poco distante. «C’era mai stato a un concerto neomelodico, sindaco?», gli chiediamo. «L’anno scorso, sempre qui. Poi una volta al mercato ortofrutticolo, poco prima di Sant’Agata. E in un’altra occasione, credo a Librino, ma non sono sicuro. È tutto autorizzato, è un’occasione per stare in mezzo alla gente». Attorno qualcuno fotografa il sindaco Pogliese mentre mangia un panino.
A un certo punto, si materializza anche il senatore. Raffaele Stancanelli, ex sindaco della città e adesso candidato di Fratelli d’Italia alle Europee di domenica. Villaggio Sant’Agata diventa il cuore del centrodestra dissidente catanese. «Sono in incognito – ride Stancanelli – Sono passato per un saluto». Resta a chiacchierare col primo cittadino, i giornalisti e l’assessore Balsamo. Poi si sposta anche lui per raggiungere Russo. Certo, sceglie il momento sbagliato: quello della hit di Celeste, la più famosa di tutte. «Il Potenza ha giocato bene – attacca il primo cittadino – Si sarebbero meritati qualcosa di più anche loro. Ma per noi Di Piazza è stato provvidenziale». Lo raggiunge anche Franco Nobile. «Come lo devo chiamare? Sindaco? Dottor Pogliese?», ci domanda. Quando iniziano a conversare, l’occasione è propizia: «Bianco non sarebbe mai venuto qua – spiega Nobile – Io l’ho detto a MeridioNews: se Bianco mi avesse dato l’opportunità di organizzare un concerto, avrei riempito piazza Duomo e tutta via Etnea». E adesso che il sindaco è cambiato? È disponibile piazza Duomo per un grande evento neomelodico? Pogliese abbozza, si fa una risata e poi annuncia: è quasi mezzanotte, c’è una città da amministrare. Giusto il tempo per una foto con i ragazzi del camion dei panini, e tanti saluti.
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