“Crocetta cambierà la Sicilia. Anche al di là dei Partiti”

“Ecco, più che di Partito di Crocetta io parlerei di metodo Crocetta. Ovvero un nuovo metodo di Governo. Dire prima cosa si vuol fare. E poi mantenere gli impegni assunti con gli elettori. Questo è quello che sta facendo il presidente della Regione. In una terra dove la politica è spesso fatta di declamazioni e di strumentalizzazioni, questa è una rivoluzione del fare”.

Tommaso Lima nella vita è psichiatra. Da giovane ha militato nel vecchio Pci. Di quell’esperienza gli è rimasta la passione per la politica. Ma in una visione aperta, non dogmatica. Libertaria, insomma. (a sinistra, il presidente della Regione, Rosario Crocetta e Tommao Lima)

“Con Crocetta abbiamo legato subito”, racconta Tommaso Lima, che oggi coordina il ‘Movimento’ di Crocetta a Palermo. Ci tiene a sottolineare che le persone che stanno dietro al nuovo presidente della Regione non sono ‘inquadrate’. “Ci sono movimenti, associazioni, uomini e donne con storie diverse – spiega il coordinatore del ‘Movimento’ Crocetta del capoluogo siciliano -. Tutti uniti da un unico obiettivo: il cambiamento. Quello vero, reale, sostanziale. Un cambiamento da attuare con i Partiti. Ma anche al di là dei Partiti. Ovviamente, con l’occhio rivolto a Sinistra. Che significa guardando ai più deboli, alle fasce sociali in sofferenza. A chi dalla vita ha avuto meno”.

Cerchiamo di capire chi sono i protagonisti di questo ‘Movimento’ Crocetta. Tommaso Lima sorride: “L’ho già detto – ci risponde -: sono un insieme di movimenti, di associazioni, di uomini e donne: in una parola, la società civile. La sintesi politica è rappresentata dal cambiamento. Da uno stile di governo diverso, nei contenuti e nelle forme, dai governi regionali del passato. L’Autonomia siciliana, per esempio. Crocetta non ha mai declamato il
proprio autonomismo. Non ha mai strumentalizzato un’idea che per la Sicilia è importante. Molto semplicemente, quando qualcuno ha sollevato il problema delle imprese del Centro Nord Italia che operano in Sicilia, si è limitato a dire che questi gruppi economici, che operano nell’Isola e la inquinano, non potranno più inquinare la nostra Isola continuando a pagare le imposte altrove”.

Giusto il richiamo all’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto siciliano. Anche se, facciamo notare, l’Autonomia siciliana, oggi, deve fare i conti con l’Unione Europea. E non sono pochi, oggi, gli osservatori che ipotizzano un’uscita dell’Italia dall’Unione Europea e quindi, dall’Eurozona.

“Il problema – replica Tommaso Lima – è delicato e complesso. Ho tanti amici tra gli autonomisti, anche autorevoli economisti, che dicono che bisognerebbe uscire dall’euro. E’ una tesi che non mi convince. Oggi, il problema dell’Unione Europea non sta nel dilemma euro sì, euro no. Quello che deve essere messo in discussione è il modello di sviluppo, non l’idea dell’Unione Europea”.

“Mi capita, qualche volta – aggiunge il coordinatore del ‘Movimento’ Crocetta a Palermo – di parlare con gli agricoltori. Persone intelligenti e concrete. Uno di questi, qualche giorno fa, mostrandomi un limone appena raccolto, mi ha detto: ‘Lo vede, tutti cercano soldi. Poi, però, alla fine è qui che si arriva. Se non c’è il limone, se non c’è il grano, se non c’è la vera agricoltura non abbiamo dove andare’. Con le sua parole, con la sua antica saggezza ha spiegato un concetto non semplice: la finanziarizzazione dell’economia. Che è, poi, quello che oggi non funziona nell’Unione Europea”.

Va bene, questa è l’analisi. E le possibili soluzioni? “La soluzione – ci risponde il coordinatore del ‘Movimento’ Crocetta a Palermo – non è certo l’eliminazione dell’euro e dell’Unione Europea. Al contrario, bisogna lavorare per ridare dignità alla rappresentanza in Europa. Oggi la rappresentanza in Europa non funziona. L’Europa delle diplomazie e della finanza è ormai superata dalla storia. Ed è messa in discussione dalla crisi economica. Bisogna andare verso un’Unione Europea dove siano i cittadini ad eleggere non soltanto il Parlamento, ma anche il Governo”.

Intanto Berlusconi sta impostando una campagna elettorale sull’antieuropeismo. “Quello di Berlusconi – aggiunge Tommaso Lima – è un finto antieuropeismo. In questo momento sta provando a scaricare le responsabilità della crisi sull’Europa. Aiutato da un Governo Monti che, forse, non è stato molto brillante. Alla demagogia e al populismo del Cavaliere si deve rispondere con il buon governo. In Sicilia, per esempio, Berlusconi non avrà vita facile. Non tanto e non soltanto per la crisi del centrodestra, ma perché c’è un governo che ha già cominciato a dare risposte concrete agli elettori”.

A giudicare da quello che ci sta dicendo dobbiamo dedurre che vedete un futuro nazionale per l’esperienza di Crocetta. “Questo è già nelle cose – risponde Tommaso Lima -. Non a caso parliamo di metodo Crocetta: governare tutelando l’interesse pubblico, in Italia, non è cosa di tutti i giorni. Portare avanti questa esperienza dalla Sicilia, poi, è ancora più importante. Dalla Sicilia, con Crocetta, sta partendo un messaggio di cambiamento reale della politica. Con un’intelligente, mirata e modulata opzione di Sinistra. Dalla Sicilia cominceremo a dare voce a una rete sociale. E’ la nostra scommessa. Noi ci crediamo”.

Incontrerete degli ostacoli. Forse li avete già incontrato tra i vostri compagni di strada… “In politica contano i progetti e la realizzazione dei programmi – conclude Tommaso Lima -. E quello che è avvenuto all’Ars, con l’elezione del presidente Giovanni Ardizzone, non era nei nostri progetti. Il riferimento, ovviamente, non è all’uomo, ma al metodo seguito. Ma questo non cambia i nostri programmi. Anzi, ci induce ad impegnarci di più”.

 

Giulio Ambrosetti

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