Il vertice di oggi in prefettura potrebbe porre fine ai continui viaggi a vuoto dei rifiuti dalla discarica di Bellolampo, ormai satura, a quelle del Catanese. All’incontro erano presenti il Comune, la Regione e l’Arpa ma non i gestori delle discariche del catanese. Al termine dell’incontro la novità più consistente riguarda il fatto che si è stabilito, su impulso della prefetta Antonella De Miro, di procedere nuovamente ad una verifica e alla caratterizzazione e omologazione sul posto di tutti i rifiuti presenti a Bellolampo alla presenza oltre che dell’Arpa anche dei legali rappresentanti delle discariche. Un modo per evitare situazioni di contenzioso e viaggi senza la certezza dell’effettivo conferimento. Cosa ancora più importante è che una volta accertata la regolarità, partiranno i carichi per le discariche che a quel punto non potranno ritirarli. Se frazioni di rifiuti non risultassero regolari si potrà procedere subito ad ulteriore trattamento prima di farlo partire.
Gli ultimi camion tornati indietro dalla discarica Oikos di Motta Sant’Anastasia sono stati quelli partiti venerdì scorso. Ai controlli sarebbero stati trovati rifiuti non trattati nel modo corretto, tra cui diversi sacchetti interi, parti triturate male oltre alla percentuale di organico intorno al 22 per cento. Un’incertezza, quella dei camion che partono pieni e non si sa se tornano vuoti, che Bellolampo non può più permettersi. Tra qualche giorno infatti, se le cose dovessero continuare così, lo spazio nella discarica palermitana si esaurirà cosa che potrebbe portare a un peggioramento sostanziale della crisi già in atto.
Stasera, fa sapere il Comune, la raccolta sarà svolta regolarmente. Allo stesso tempo la prefetta ha sollecitato alla Regione verso una accelerazione per la realizzazione della settima vasca ed ha chiesto a Rap di effettuare le manutenzioni necessarie al Tmb, già previste da tempo, per migliorare in uscita la qualità dei rifiuti. Al momento riuscirebbe a essere abbancato nelle discariche solo il sopravaglio dell’impianto mobile attivato da Rap, che può lavorare poco più di 500 tonnellate di rifiuti al giorno.
«La riunione di oggi conferma che siamo in presenza di un clima e di una organizzazione di operatori privati del settore – alcuni dei quali sotto indagine anche per gravi reati – che continuano a trarre profitti parassitari dalla mancanza di impiantistica regionale pubblica, così come conferma il verificarsi di atteggiamenti che appaiono ostili se non di ostacolo alla gestione pubblica Rap dei rifiuti – il commento del sindaco Orlando -. Su tali atteggiamenti ho chiesto e chiedo un intervento della Regione e della magistratura, già da tempo interessata. L’emergenza rifiuti è il frutto di un sistema perverso e speculativo privato che si somma alla mancanza di una rete di impianti pubblici, che ha finito per far carico sulla discarica di Bellolampo, unico impianto pubblico di proprietà comunale nella Regione siciliana. Ho chiesto che il Dipartimento regionale eserciti ogni attività di competenza affinché i gestori privati non tengano comportamenti incompatibili con il regime autorizzatorio regionale degli stessi impianti privati e per una accelerazione delle procedure per la realizzazione della VII vasca di competenza della Regione».
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