HANNO RIFINANZIATO LA LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 2009. POI, IN SILENZIO IL GOVERNO HA STABILITO CHE LE ISTANZE SI POTEVANO PRESENTARE DAL 14 AL 17 OTTOBRE… DAVVERO UNA BELLA STORIA!
Avete mai visto un bando da 30 milioni di euro aperto solo per tre giorni? A noi non era mai capitato. Per osservare una ‘stranezza’ del genere, negli uffici della Regione siciliana dovevamo aspettare il governatore Rosario Crocetta e l’assessore all’Economia, Luca Bianchi. E’ una storia incredibile. Nella quale ci siamo imbattuti per caso curiosando nel sito istituzionale della Regione siciliana.
Tema: la legge regionale sul credito d’imposta, la numero 11 del 2009. Questa legge è stata rifinanziata senza tanto clamore dall’attuale Governo regionale. E questo già è strano, perché una legge così importante, rifinanziata con 30 milioni di euro (fondi regionali e, in buona parte, fondi europei), avrebbe dovuto essere portata a conoscenza di quanti più imprenditori possibili.
Grazie a questa legge, per dirla in breve, se un’impresa deve pagare le tasse, le paga con i fondi di questa legge.
Dov’è la stranezza? Anzi, per essere precisi, quante sono le cose strane, visto che ce n’è più di una? L’aspetto macroscopico, che salta agli occhi, lo si legge al punto b del comma 1 dell’articolo 3: “Le istanze … sono trasmesse per l’anno 2013 dalle ore 10,00 del 14 ottobre 2013 alle ore 24,00 del 17 ottobre 2013”.
Ci chiediamo e chiediamo all’assessore regionale Luca Bianchi, che ha firmato questo decreto: appena tre giorni per erogare 30 milioni di euro di credito d’imposta? In casi del genere, vista la crisi economica, vista l’impossibilità di tante imprese nel riuscire a pagare le tasse, non sarebbe stato più corretto illustrare il rifinanziamento del decreto in una conferenza stampa?
Ancora: perché solo tre giorni di tempo per presentare le istanze? Assenza di pubblicità, appena tre giorni di tempo per le istanze: in queste condizioni siamo o no – tutti noi – autorizzati a pensare male?
Il Governo regionale si rende conto o no che, con la crisi attuale, se informate meglio, centinaia di imprese siciliane oggi in crisi avrebbero potuto presentare istanza e ricevere una boccata d’ossigeno? Tanto più – così abbiamo capito leggendo un po’ di ‘carte’ – che dei 30 milioni disponibili ne sarebbero stati impegnati 24. Mentre i restanti 6 milioni di euro non verranno spesi. Una follia, in un momento di crisi come l’attuale.
Seconda stranezza: nel credito d’imposta disposto dallo Stato vengono esclusi immobili e autoveicoli. Nel decreto dell’assessore Bianchi vengono inclusi beni immobili e autoveicoli. Forse in nome dell’Autonomia siciliana si concedere il credito d’imposta a chi, da Scilla in su, non lo può ottenere?
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