I contagi da Covid-19 non conoscono battute d’arresto e, adesso, a preoccupare seriamente è la disponibilità di posti letto negli ospedali. A Catania, secondo i dati raccolti da MeridioNews, la situazione è praticamente al limite della saturazione. Dal Garibaldi, al Cannizzaro passando per l’azienda Policlinico è un coro di «siamo al completo». Così gli ospedali assomigliano sempre di più a trincee dove medici, infermieri e operatori sanitari sono chiamati a fronteggiare la seconda ondata della pandemia. I numeri non lasciano spazio a interpretazioni e il timore generale è che il quadro possa addirittura aggravarsi. La Sicilia, secondo l’ultimo report settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, è inserita tra le undici Regioni nello scenario tre, cioè quello in cui la situazione di trasmissibilità del virus è sostenuta e la tenuta del sistema sanitario è a rischio nel medio periodo.
Il passaggio allo scenario successivo – quello peggiore con Rt 1,5 – dipenderà dall’indice di trasmissione su base regionale, attualmente a quota 1,42. Così, almeno per il momento, l’unica valvola di sfogo sul fronte del capoluogo etneo potrebbe arrivare dai 130 posti in allestimento all’ospedale di Acireale, trasformato – tra le polemiche – in nosocomio destinato ai malati Covid-19. Altri posti, in regime ordinario, dovrebbero essere pronti anche al Cannizzaro e al Garibaldi. In quest’ultima struttura, entro dicembre, dovrebbe arrivare anche il via libera per 16 posti letto in Terapia semi-intensiva. A preoccupare, però, non è solo l’immediato futuro ma anche il presente.
Al Cannizzaro, secondo gli ultimi aggiornamenti, si trovano ricoverati 65 pazienti Covid in regime di degenza ordinaria, distribuiti tra i reparti di Medicina interna e Malattie infettive. Venti sono invece i posti ancora liberi e presto si proverà ad arrivare a un totale di 100. Nei giorni scorsi, si è registrato il decesso di una paziente, morta dopo essere arrivata al Pronto soccorso da Mirabella Imbaccari, dove era ospite in una casa di riposo trasformatasi in un focolaio dell’infezione. Non è migliore la situazione all’ospedale Garibaldi. I 40 posti del reparto di Malattie infettive a mezzogiorno di ieri erano tutti occupati. Un solo letto libero, su 20 in totale, invece nel reparto di Rianimazione del presidio di Garibaldi Centro. Dei 60 posti di degenza ordinaria, divisi in due reparti, al momento c’è solo una disponibilità. Anche in questo ospedale è corsa contro il tempo per aumentare i possibili ricoveri.
Stesso spartito al Policlinico, azienda che gestisce pure l’ospedale San Marco. In totale i pazienti positivi ricoverati, secondo i dati di MeridioNews, sono 114, di cui 26 in Terapia intensiva. «I posti sono praticamente saturi – spiega al nostro giornale Salvatore Vaccaro, infermiere e vicesegretario nazionale Nursind – Allo stato attuale, su Catania il sistema è completo. Abbiamo perso cinque mesi e, adesso, si cercano medici e infermieri quando da dieci anni, come sindacato, denunciamo queste carenze». Altri 24 posti letto sono stati sistemati in provincia, all’ospedale di Biancavilla, che già durante la prima ondata di contagi era diventato centro Covid. «Hanno trasformato una sala d’attesa in zona grigia per i presunti malati di coronavirus – denuncia Vaccaro – con colleghi costretti a trasportare a mano bombole d’ossigeno di 40 chili all’interno della struttura. Tanti infermieri non sono formati, bisogna spiegare loro tutte le procedure e questo poteva essere fatto già in estate. Si sono resi conto troppo tardi che i posti erano finiti».
In Sicilia i letti in Terapia intensiva pre-Covid erano 418. Nel corso del mese di ottobre, contando quelli già stabilizzati dal piano Arcuri, il numero dei posti letto ha toccato quota 538. Secondo i dati del bollettino del ministero della Salute di ieri, le terapie intensive occupate in Sicilia da pazienti Covid sono 142. Nelle ultime 24 ore, la provincia di Catania è quella che ha fatto registrare più casi di contagio, 258. Numeri che consolidano l’area etnea al secondo posto in Sicilia come infetti totali: sono 6129 a fronte dei 7413 della provincia di Palermo.
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