Costanza Paternò, la musica da Trieste a Catania «Storie personali ma anche disillusione a palate»

Dice di non sapersi presentare e di non essere brava a fare promozione. Così preferisce farsi conoscere attraverso la sua musica
Costanza Paternò, classe ‘85, triestina, ma siciliana d’adozione. La cantautrice che vive sotto il vulcano ha girato tanto e ha prodotto adesso il suo primo album Incostanza, che da novembre porterà in tour in tutta Italia. Esita quando prova a descriversi, ma non si frena se le si chiede di parlare delle sue canzoni. Il disco raccoglie i primi brani scritti negli anni del liceo, fino ai testi di oggi, da cantautrice mamma. «C’è un filo conduttore in tutte le mie canzoni, sono le mie storie personali, le mie storie d’amore e soprattutto la disillusione, a palate – precisa Costanza – con cui vivo i sentimenti». 

Ha una voce timida e schiva quando cerca le parole per raccontarsi, ma
potente quando canta. La musica la accompagna da quando era una bambina, con il pianoforte prima e con gli studi di canto poi, a Catania. La sua formazione e la sua ispirazione sono fatte di musica classica, opera e jazz. È stata premio De André per la canzone d’autore nel 2010 e da anni prepara questo disco, ma «nella vita ho avuto tante avventure che hanno cambiato il mio percorso – racconta – e solo adesso è arrivato il momento di mettere in circolo la mia musica».

Prodotto dall’etichetta
Rocketta Records, l’album raccoglie dodici brani cantati prevalentemente in italiano, ma anche in inglese, francese e spagnolo, ed è stato realizzato in collaborazione con i Dounia, band italo-palestinese. Ci sono dentro storie d’amore «quelle che pensi di aver chiuso e dimenticato, e poi ti accorgi che sono rimaste lì. O quelle che insegui per poi renderti conto che si trattava solo di un’idea». E storie che le hanno cambiato la vita, «una canzone si intitola Dal barbiere. Ho raccontato il primo taglio di capelli di mio figlio – spiega sorridendo Costanza – e di come certe cose siano inevitabili».

A questo disco tiene «abbastanza – confessa – ma non mi aspetto grandi cose. E preferisco sia così,
niente aspettative». E sulla possibilità che la sua passione diventi il suo mestiere dice scaramanticamente «per ora è un onore poter fare arte, portarla in giro. Ma proprio perché non voglio illudermi, ho appena aperto un bed and breakfast». L’album è uscito in formato digitale il 22 settembre ed è stato autoprodotto. È anticipato dal singolo Amare parole: «Le parole si fanno scrivere, si fanno dire, si fanno amore, ma sono solo parole», recita il brano. Le parole che cuce con la musica per Costanza «sono una difficile alchimia. E spero col tempo di poterne fare un uso sempre più elementare. Non mi piace l’ermetismo. Con le parole vorrei fare chiarezza per dire, magari, anche con semplicità cose difficili».

Flavia Musumeci

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