Corso Martiri, si ricomincia. O quasi. Sono passati tre anni dalla presentazione del master plan per la riqualificazione dell’area che collega la stazione al centro. Era il giugno del 2012 e l’allora sindaco Raffaele Stancanelli svelava il progetto. A firma dell’architetto Mario Cucinella. Adesso lo stesso Cucinella ha presentato un nuovo master plan, che recepisce le indicazioni dell’amministrazione Bianco e applica profonde modifiche sulla parte che riguarda le opere di urbanizzazione, cioè tutto quello che è di competenza del Comune: strade, verde, parcheggi.
Due giorni fa le immagini del nuovo progetto sono state presentate alla giunta a palazzo degli Elefanti. Un incontro reso pubblico solo oggi. Nonostante il sindaco Enzo Bianco abbia più volte sottolineato di voler coinvolgere la città, vista l’importanza di corso Martiri, ferita che Catania si porta dietro da più di 50 anni.
Più verde. Erano queste le parole d’ordine che Bianco, sin dall’inizio del suo mandato, ha predicato. Il nuovo master plan sembrerebbe andare in questa direzione: l’area che dovrebbe diventare un nuovo parco urbano – il terzo per estensione dopo villa Bellini e parco Gioeni secondo l’amministrazione – si estenderà per circa 25mila metri quadrati. «Non sarà qualche albero qua e là, ma assumerà l’aspetto di un vero parco», sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco. La novità più importante riguarda il parcheggio interrato di piazza della Repubblica. La superficie esterna sarà destinata a verde: si tratta di un’area di circa diecimila metri quadrati.
Questo grande rettangolo sarà collegato in continuità al boulevard alberato che, come già prevedeva il progetto iniziale, dovrebbe essere destinato a pedoni e ciclisti. Il verde dovrebbe impadronirsi anche delle aree più prossime alla stazione e a piazza Giovanni XXIII. In particolare gli alberi saranno presenti nella zona di piazza Falcone, dove sorge la chiesa del Santissimo Crocifisso, e della scuola primaria in via Marchese di Casalotto. La manutenzione di queste aree verdi pubbliche sarà a carico del Comune. Rimane invariato il volume edificabile rispetto al primo master plan: sorgeranno in totale circa 240mila metri cubi di nuove costruzioni.
Sul nuovo volto delle opere di urbanizzazione c’è la mano dell’architetto Cucinella. Che ha chiesto la collaborazione di un’importante società, la Land Kipar, leader nella progettazione del verde sostenibile in Europa.
«Credo proprio che la battaglia portata avanti nell’interesse della città – ha affermato il sindaco Bianco – sia stata vinta da tutti e con piena soddisfazione, vista l’attenzione dimostrata dai proprietari delle aree alle esigenze del territorio. Avevo già espresso una valutazione positiva del progetto presentato dall’architetto Cucinella, chiedendo però una maggiore attenzione al verde e agli spazi per la socialità. Adesso ci attendiamo un’accelerazione perché questo grande progetto urbanistico possa partire in tempi brevissimi riavviando il volano dell’economia cittadina e ricucendo ricucire la ferita nel cuore del vecchio San Berillo».
«L’amministrazione – ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo – aveva dunque chiesto una maggiore superficie di aree destinata al verde e di aree attrezzate destinate alla pubblica collettività ma anche un’armonizzazione dell’intervento urbanistico non limitato alle aree destinate all’intervento ma anche con le piazze della Repubblica a nord e Giovanni XXIII a sud. Il progetto che ci è stato sottoposto è stato ritenuto molto interessante dall’amministrazione».
Soddisfatti anche i privati proprietari delle aree – Istica, Cecos e Risanamento San Berillo. «L’aumento del verde è stata un’esplicita richiesta del sindaco e interesserà la parte pubblica del progetto, quella privata non cambia. D’altronde un contratto non si può modificare», spiega Aldo Palmeri, rappresentante di Istica.
Scatta adesso un mese di tempo, che scadrà il 9 aprile, in cui i privati dovranno consegnare alla direzione Lavori pubblici del Comune i progetti delle opere di urbanizzazione descritti due giorni fa con una serie di slide. Solo dopo questi trenta giorni partirà l’iter per la concessione delle autorizzazioni limitatamente a queste aree. Ottenuto il via libera dal Comune potranno partire i lavori per realizzare le opere di urbanizzazione che dovranno essere ultimate entro un massimo di cinque anni. Solo dopo potranno partire i lavori anche per gli edifici privati. Per vedere le ruspe in azione meglio non fare previsioni, visto che nel passato gli annunci sono stati puntualmente smentiti dai fatti.
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