La cabina di regia si riunirà, come di consueto, venerdì ma i dati che verranno analizzati saranno quelli validati fino a martedì 24 agosto. Poi scatterà la decisione e la sua entrata effettiva in vigore a partire da lunedì 30 agosto. Questo il cronoprogramma del monitoraggio settimanale del Covid-19 in Italia, lo stesso che, salvo interventi normativi dell’ultima ora da parte del governo, sancirà l’ingresso della Sicilia in zona gialla a partire dalla prossima settimana. Un passaggio già annunciato alla vigilia di Ferragosto, insieme alla Sardegna, ma che di fatto non si è mai concretizzato. Determinanti, ancora una volta, saranno i tre parametri stabiliti per l’ingresso o l’uscita da una fascia di rischio all’altra: nello specifico, l’incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti su sette giorni, la percentuale di posti letto occupati in area medica superiore al 15 per cento e nelle Terapie intensive superiore al 10 per cento.
I dati di martedì vedono la Sicilia ancora al primo posto per contagi giornalieri con 1491 infetti, mentre ieri sono stati 1409. Più del doppio rispetto alla Toscana (537) e alla Campania (531) che sono in seconda e terza posizione. Male anche sul fronte dei tre indicatori, che devono verificarsi contemporaneamente. L’incidenza dei contagi ha ormai raggiunto quota 198 casi ogni 100mila abitanti, numero già da zona arancione e, ancora una volta, al vertice in Italia. Sul fronte dei posti in area medica sono occupati il 19,4 per cento dei letti mentre in Terapia intensiva la percentuale si attesta poco sopra al 12 per cento. La scorsa settimana è stato proprio quest’ultimo indicatore a permettere il mantenimento della zona bianca, grazie a una percentuale di poco inferiore al 10 per cento.
Lunedì 23 agosto, l’incidenza dei contagi era a 192,5 casi ogni 100mila abitanti mentre le due condizioni sui posti letto rispettivamente al 19,1 e 10,6 per cento. Stando ai dati pubblicati dall’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, fino a martedì, i ricoverati in area medica non critica sono 740 a fronte di una disponibilità di 3818 posti letto, quelli in Terapia intensiva 102 su 934 posti indicati. Con la zona gialla torneranno anche alcune restrizioni: su tutte l’obbligo di utilizzo della mascherina di protezione individuale anche all’aperto. Poca chiarezza, invece, sul limite di quattro persone per tavolo nei locali pubblici. La norma era contenuta in un vecchio dpcm poi abrogato da un decreto legge risalente al 18 maggio. Il governo potrà comunque riproporre la restrizione, magari con un nuovo decreto o modificando le linee guida.
Nella classifica dei peggiori, la Sicilia si conferma al primo posto anche sul fronte dei vaccini. Al momento c’è una fetta, pari 36,5 per cento dei cittadini siciliani, che non ha ricevuto nemmeno una dose. L’ultima frontiera per cercare di migliorare i dati è rappresentata dalle somministrazioni di prossimità. Dal 24 al 25 agosto, per esempio, è stata lanciata un’iniziativa in collaborazione con il centro commerciale Porte di Catania: a chi si vaccina la direzione regalerà un tagliando omaggio per partecipare a un concorso per vincere delle carte sconto fino a 50 euro. Nell’isola sono 55 i Comuni che addirittura hanno una percentuale di vaccinati inferiore al 60 per cento. Per questi enti, nei giorni scorsi, la Regione ha istituito, tramite ordinanza, dei tavoli permanenti con le Asp per aumentare il numero di immunizzati.
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