Biglietti a prezzi calmierati, rotte garantite e la sensazione di essere più collegati al resto del Paese. Questo e altro grazie alla continuità territoriale, ovvero gli interventi messi in campo dal governo per favorire gli spostamenti nelle aree che, per loro natura, sono più svantaggiate. E le isole, in tal senso, sono in cima alla lista. Di continuità territoriale in Sicilia, a differenza di altre regioni come la Sardegna, si è sempre parlato poco. Tuttavia, negli ultimi anni, sono due gli stanziamenti che puntano a rafforzare i trasporti, soprattutto per via aerea.
È degli scorsi giorni la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dello Stato dei finanziamenti deliberati a fine 2016 dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Una torta da oltre undici miliardi e mezzo di euro, di cui poco meno di due diretto alla Sicilia. La maggior parte degli interventi previsti riguarda il settore delle infrastrutture – strade e ferrovie – ma c’è spazio anche alle risorse per i trasporti aerei: nello specifico si parla di 30 milioni di euro che dovranno essere utilizzati dagli aeroporti minori – Comiso e Trapani – per potenziare i servizi. A gestire questi soldi è chiamata la Regione, che sempre l’anno scorso si è ritrovata con un fondo da 20 milioni di euro, inserito nella legge di stabilità approvata a fine 2015.
A fronte di questi impegni, però, al momento non è stato fatto nulla. A eccezione delle procedure per rinnovare la gara d’appalto europea per l’affidamento dei collegamenti esclusivi verso gli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria: una continuità territoriale interna che in Sicilia esiste dal 1999, con partenze da Palermo e Trapani, e che negli ultimi tre anni è stata gestita da Alitalia. Per la confezione del nuovo bando, che dovrà essere espletato entro fine giugno e servirà a stabilire chi si occuperà delle tratte fino a giugno 2018, la Regione ha deciso di prelevare cinque milioni dei venti inseriti in finanziaria. Ne rimangono 45, sul cui uso adesso si dovrà ragionare. «A metà maggio ripartirà un iter unico per le rotte sociali», spiega il dirigente generale del dipartimento Infrastrutture Fulvio Bellomo.
Chi negli scorsi mesi si era impegnato a progettare soluzioni da finanziare con i soldi della continuità territoriale era stato l’aeroporto di Comiso. Con la Soaco – la società che gestisce lo scalo – che aveva immaginato in Roma, Bologna, Torino e Venezia le tratte da sostenere. Per discuterne sono state organizzate anche diverse conferenze di servizi, ma il percorso si è interrotto. «La Regione ha deciso che nell’immediatezza l’urgenza era quella di garantire la prosecuzione della continuità su Lampedusa e Pantelleria – dichiara a MeridioNews il numero di Soaco Giorgio Cappello -. Nel frattempo, abbiamo saputo che il decreto ministeriale con cui si affidava al presidente Crocetta la gestione delle risorse è scaduto, ma pare sia stato già rinnovato e quindi potrebbero esserci i termini per proseguire i confronti». Il rinnovo è confermato anche da Bellomo: «È già arrivato», assicura.
Ma che l’intera faccenda abbia ancora bisogno di tempo prima di essere definita è testimoniato dal fatto che lo stesso Cappello ammette di non essere a conoscenza dei 30 milioni previsti dal Cipe. «Sicuri che non si tratti delle risorse della finanziaria? Non sapevo ce ne fossero altre», commenta l’amministratore delegato di Soaco. Lasciando al campo delle speranze il loro uso. «Magari venissero dati anche per il nostro aeroporto». Auspicio a cui risponde a distanza il dirigente regionale: «Verranno usati per tutto», garantisce Bellomo.
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