In attesa degli aerei, per adesso volano le accuse tra governo regionale e nazionale. Perlomeno nella sua componente grillina. Tema dello scontro è la continuità territoriale, che sulla carta dovrebbe facilitare gli spostamenti dei siciliani ma che allo stato resta un obiettivo ancora lontano dall’essere raggiunto. E questo non solo perché i 32 milioni di euro, messi sul piatto da Roma ed ereditati dal precedente esecutivo, potranno soltanto dare un assaggio di quello che invece altrove, come in Sardegna, nel recente passato è stato fatto, ma anche perché, stando a quanto reso noto dai cinquestelle, la Regione non si sarebbe fatta trovare pronta nel fornire i dati necessari ad avviare gli iter che dovrebbero portare all’istituzione di nuove rotte negli aeroporti di Comiso e Trapani.
Nello specifico una delegazione regionale, composta tra gli altri dall’assessore ai Trasporti, Marco Falcone, e dal dirigente generale, Fulvio Bellomo, lo scorso 25 luglio è arrivata nella Capitale per un incontro che doveva servire ad anticipare la conferenza dei servizi. Per l’occasione, però, i rappresentanti siciliani avrebbero portato con sé la sola presenza, e non i prospetti richiesti dal governo nazionale. «È assurdo ma sembra quasi che non vogliano portare a termine l’operazione, non ci sono altre spiegazioni», dichiara il deputato regionale Giancarlo Cancelleri, in una nota del gruppo parlamentare all’Ars del M5s. La ricostruzione dell’accaduto è confermata a MeridioNews dal sottosegretario Michele Dell’Orco. «L’incontro era già stato posticipato su richiesta del governo regionale, perché da parte nostra saremmo stati pronti a discuterne già a inizio luglio – commenta Dell’Orco -. Nonostante ciò, ci siamo seduti a un tavolo senza avere gli elementi sufficienti per ragionare su come pianificare le misure di intervento». A quel punto, Falcone e Bellomo avrebbero assicurato di fornire tutti i dati nell’arco di un paio di giorni, ma così non sarebbe stato. «Da Palermo abbiamo ricevuto soltanto parte delle informazioni necessarie, quindi abbiamo richiesto ulteriore integrazione – continua Dell’Orco -. L’auspicio è che tutto venga fatto al più presto, perché bisogna anche interloquire con Bruxelles e chiarire che queste nuove rotte non andranno intese come aiuti di Stato».
A replicare ai pentastellati è però lo stesso Falcone, che assicura che da parte del governo Musumeci non ci sono mancanze e che adesso sta a Roma mandare avanti le procedure che dovrebbero portare alla gara pubblica a cui saranno chiamate a partecipare le società del settore. «Mi sembra si stia alzando un polverone per finalità politiche – replica l’assessore regionale -. Pochi giorni dopo l’incontro abbiamo fornito tutto ciò che c’è stato richiesto, adesso sta al governo nazionale occuparsi della questione». La Regione finanzierà il progetto con nove milioni di euro. «La nostra proposta è quella di istituire rotte per Torino, Bologna e Venezia da Comiso, mentre da Trapani si dovrebbe partire per Brindisi e Napoli – va avanti Falcone -. Sottolineo che sono rotte aggiuntive, che non avranno bisogno di interlocuzioni con l’Unione europea». Sullo sfondo della polemica politica resta la consapevolezza che 40 milioni di euro non saranno sufficienti a garantire agevolazioni adeguate ai passeggeri siciliani. «Pubblicizzare questo provvedimento come continuità territoriale è già un azzardo – ammette Falcone -. Stiamo parlando di rotte aggiuntive, mentre la continuità territoriale dovrebbe agevolare i trasporti in sé. Quello di cui ci sarebbe bisogno, e l’ho fatto presente durante l’incontro romano – conclude l’assessore – è che il governo mettesse a disposizioni molti più soldi per i voli dalla Sicilia».
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