Non li aveva mai citati direttamente, come è uso fare da molto tempo, ma il sindaco Leoluca Orlando si riferiva ai 5stelle quando aveva accomunato la situazione del Comune di Palermo – costretto a chiedere prestiti alle banche a causa dei ritardi nei versamenti da parte dello Stato e della Regione – a quella di Roma e Torino, città a guida pentastellate. E dalla capitale, nella persona dell’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo, arriva la secca smentita alla notizia (diffusa dallo stesso Orlando) che l’anticipazione di cassa chiesta dal Comune di Roma è di un miliardo e 200 milioni di euro.
«Vorrei informare lui e tutti i cittadini – dice Mazzillo – che l’attuale amministrazione capitolina non mai ha fatto ricorso ad alcuna anticipazione di cassa. La legge dispone che gli enti locali abbiano la possibilità di ricorrere ad anticipazioni di cassa da parte delle banche tesoriere in misura proporzionale alla dimensione della parte corrente del bilancio. Ma di tale possibilità la nostra amministrazione non ha mai usufruito, perché Roma Capitale non manifesta alcun problema di liquidità».
Poi arriva la replica del sindaco Leoluca Orlando anche in merito alle ultime dichiarazioni del candidato sindaco M5s Ugo Forello che aveva chiesto sui conti una operazione di verità: «Forello chiede come viene usata l’anticipazione di cassa: per stipendi dei dipendenti e servizi ai cittadini. Vuole bloccarli?». Così su Twitter il sindaco di Palermo che posta uno specchietto con alcuni dati. «L’utilizzo dell’anticipazione di cassa – aggiunge Orlando, in un altro tweet – nei Comuni è normale, ma per qualcuno se la usa Torino va bene e se la usa Palermo e’ illegale».
«Mi spiace che preso dalla foga elettorale e a corto di argomenti – ha affermato il sindaco – un candidato alla carica di sindaco di Palermo abbia tirato in ballo addirittura l’Assessore al Bilancio della Capitale e poi la Corte dei Conti regionale, mostrando di confondere il giusto e corretto rapporto fra le istituzioni con le, a volte sopra le righe, dichiarazioni elettorali». E aggiunge: «Tirare le giacchette è un brutto segno. Ieri in conferenza stampa ho portato dei dati e delle cifre, tutti pubblici ed accessibili a chiunque, per mostrare come la recente polemica nata da una delibera di giunta che autorizza l’anticipazione di cassa fosse del tutto strumentale».
«Per chi non avesse ascoltato o abbia scelto di non ascoltare – afferma Orlando – allego nuovamente quei dati, ribadendo che l’autorizzazione alla anticipazione è un atto che la quasi totalità dei comuni italiani fa, compresa la Capitale e comprese tutte le altre grandi città, ad eccezione di Milano. Questo è quanto ho detto in conferenza stampa, proprio per dimostrare la correttezza del nostro comportamento amministrativo, come è corretto quello di Roma e come è corretto quello di Torino. Ho anche aggiunto che dopo aver autorizzato l’anticipazione, alcuni comuni vi fanno ricorso e altri no. Roma non vi fa ricorso (e infatti nel materiale da me distribuito alla stampa non vi è traccia di cifre in tal senso) mentre Palermo e Torino vi fanno ricorso».
«Anche se non colpevole – dice infine il primo cittadino – credo che sia necessario fare le scuse all’Assessore Mazzillo, se qualcuno ha inopportunamente “tirato la sua giacca”, distraendolo dai gravosi impegni di amministratore della Capitale e coinvolgendolo in polemiche elettorali, ma purtroppo non tutti a Palermo conoscono la differenza fra la campagna elettorale e i compiti istituzionali. Infine, a proposito della Corte dei Conti, credo utile ricordare che gli unici due passaggi nei quali il Comune di Palermo è citato nella recente relazione all’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Si trovano a pagina 6 e a pagina 25 del documento che chiunque voglia leggere senza pregiudizi può trovare sul sito della Corte».
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