Concerto spostato per una buca di 40 centimetri «In neanche 24 ore tutti i permessi, grazie a tutti»

Spostare un concerto per una buca di 40 centimetri? A Palermo si può. Succede con l’Unlocked Music Festival, la giornata dedicata alla legalità, alla musica e alla valorizzazione del territorio. Prevista per il 2 giugno a Castello a Mare, da questa mattina è invece stata spostata in fretta e furia al Foro Italico. Motivo? Sì, una buca di 40 centimetri. Lo comunica la stessa società Unlocked srl, la società che si occupa dell’organizzazione dell’evento da sette anni. A raccontare la paradossale vicenda, che si è conclusa già con un rapidissimo lieto fine, è Vincenzo Grasso, fratello della testimone di giustizia Valeria Grasso, che con la sua associazione Legalità è Libertà supporta la realizzazione del festival palermitano.

«Ieri in fase di allestimento – dice – ci siamo accorti di una buca del diametro di 40 centimetri, che si era formata in quello che doveva essere il prato destinato al concerto di Fabri Fibra. Trattandosi di un sito archeologico abbiamo segnalato la cosa alla Soprintendenza e all’Autorità Portuale, e abbiamo allertato la Commissione pubblico spettacolo. La commissione si è riunita immediatamente, ma dopo dieci ore di confronto si è stabilito che per motivi di sicurezza la location non poteva restare». Sono circa le ore 23 del 31 maggio e la notizia, a poco più di 24 ore dalla prevista apertura dei cancelli, getta nello sconforto gli organizzatori. «È stata una delle giornate più brutte della mia vita» confida Vincenzo.

Ma davvero una buca di 40 centimetri può bloccare un evento patrocinato dal Ministero della Salute, e che vedrà tra gli ospiti anche il sindaco Leoluca Orlando? Sì, verrebbe da dire, se la zona ha il vincolo archeologico. E se, come si intuisce, significa un cedimento del terreno che avrebbe potuto ampliarsi. «La commissione deve avviare un’ispezione geologica – spiega ancora Vincenzo – e ci vorrà almeno un mese per completarla. Il rischio infatti è che possano avvenirne altri, di episodi del genere. E con le migliaia di persone previste non era il caso di insistere». Ma come è spuntata, la suddetta buca, all’improvviso? «L’origine potrebbe essere piovana, anche se sotto ci sono le rovine archeologiche e l’area è stata ripresa nel 2006».

Tutto finito, dunque? Neanche per idea. Stabilita con certezza l’inagibilità del Castello a Mare, dalle 23 di ieri e fino alle 14 di oggi si è messa in moto la macchina organizzativa. Che ha visto, dalle prime ore del mattino, la sinergia tra Comune, questura, prefettura, autorità portuale e soprintendenza. Per non far saltare una manifestazione conosciuta e apprezzata. «Sarebbe stato un brutto segnale per la città – dice ancora Vincenzo -, siamo rimasti tutti uniti e attraverso un tavolo tecnico si è individuata la zona del Foro Italico. Ci sarà un regolare ingresso, l’area sarà recintata e sarà ancora possibile acquistare i biglietti per il concerto. Inoltre sarà chiusa la strada di corso Umberto I e sarà attivato il servizio antiterrorismo». Una vera e propria corsa contro il tempo, per riuscire a garantire gli stessi servizi e la stessa qualità. Anzi, forse con qualcosa in più visto che l’area del Foro Italico è più grande del Castello a Mare. 

«Abbiamo disallestito ieri e allestiremo anche questa notte – aggiunge Vincenzo – Con ritmi di lavoro folli, 24 ore su 24 e garantendoci comunque turnazioni da otto ore. Stiamo coinvolgendo ampia parte della città, mentre gli imprenditori stanno affrontando un sovraccarico di spese, anche per noi è un grosso sacrificio perché cambia il quadro economico della manifestazione. Ma meglio variare location all’ultimo minuto che fare saltare tutto. Siamo la dimostrazione che volere è potere. Ed è per questo che voglio ringraziare tutti, dalle istituzioni ai singoli». L’appuntamento dunque resta invariato, nell’orario: domani al Foro Italico a partire dalle ore 17 dibattiti e incontri, e concerto del noto rapper Fabri Fibra a partire dalle 21. Nessun problema, poi, per chi ha acquistato i biglietti per il concerto al Castello a Mare: restano validi anche per il Foro Italico. 

Andrea Turco

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