Con “la rivolta” di Albert Ayler ritorna la musica al Teatro Garibaldi di Palermo

MATTEO BAVERA, TORNATO ALLA DIREZIONE, LANCIA “CANTIERE EUROPA” PARTENDO DA UN FESTIVAL DEDICATO AL GRANDE MUSICISTA AFRO-AMERICANO SCOMPARSO NEL 1970

di Gabriele Bonafede

Dopo i successi dello spettacolo di Cecchi e quello di Latella, continua un teatro Garibaldi sperimentale, internazionalizzato e d’avanguardia, secondo le intenzioni e lo stile del direttore Matteo Bavera, da Gennaio nuovamente alla guida del  teatro palermitano alla Kalsa, il cui restauro è stato al centro di polemiche negli scorsi anni.

Negli anni in cui Bavera era stato direttore aveva certamente lasciato il segno, inserendo questo teatro nel circuito europeo d’avanguardia e d’eccellenza, facendolo membro dell’Unione dei Teatri d’Europa fondata da Giorgio Strehler e Jack Lang,

Con l’“Albert Ayler Festival, la musica e la rivolta”, inserito nel progetto “Cantiere Europa” del Garibaldi, il teatro ripropone musica di qualità Venerdì 21 Marzo, dopo aver riaperto a Febbraio di quest’anno. Anche se in realtà il Garibaldi è stato occupato per un anno e mezzo con tante iniziative dal basso e spettacoli a volte  importanti, come ad esempio il Riccardo III di Roberta Torre. Appare evidente che le potenzialità del teatro siano state valorizzate, sul piano culturale e degli scambi internazionali, già nel precedente periodo di Bavera, con la presenza di artisti come Carlo Cecchi, Emma Dante, Peter Brook, Antonio Latella, Davide Enia e Wim Wenders.

Matteo Bavera

E così “per la prima volta in Europa”, come ricorda Lelio Giannetto dell’associazione Curva minore, ideatore del festival, “si svolgerà, in collaborazione con il Goethe-Institut Palermo, un festival interamente dedicato alla figura rivoluzionaria del sassofonista afroamericano tanto stimato da famosi colleghi come John Coltrane e Cecil Taylor”.

Lo stesso Giannetto, musicista e operatore culturale palermitano, informa sul significato del festival dedicato ad Ayler: “Con questa manifestazione Curva minore vuole rendere un doveroso omaggio all’impegno e alla coerenza artistica ed esistenziale di uno dei più grandi musicisti che meglio hanno incarnato la sintesi tra spiritualità e rivoluzione, tra sensibilità politico-sociale e tensione ideologico-spirituale.  I protagonisti di  questo omaggio alla musica di Ayler, sono  i musicisti italiani  di rilievo internazionale che meglio stanno interpretando l’idea di rivoluzione degli schemi ormai uniformati dall’industria musicale.  Essi espimono una coerenza artistica che potremmo accostare, per molti aspetti, a quella ayleriana del ‘Love Cry’ sono: i sassofonisti Gianni Gebbia (Palermo) ed Edoardo Marraffa (Bologna), il batterista Fabrizio Spera (Roma), il pianista Alberto Braida (Milano) e il giovane virtuoso contrabbassista, di stanza a Berlino, Antonio Borghini.”

Albert Ayler

Il titolo del festival è simile a quello del volume di Peter Niklas Wilson “Albert Ayler: Lo spirito e la rivolta” che sarà presentato domani sera in apertura di festival. Nelle  note di copertina dello stesso volume si legge qualcosa che aiuta a capire il personaggio, e dunque lo spirito del festival fin dal titolo:

“Nessuna musica ha oscillato così bruscamente tra estremi come la sua. Canzone popolare, marcia o apocalisse acustica: tutto fu possibile nell’universo musicale di Albert Ayler. con le sue glossolalie strumentali e i suoi pezzi lenti pieni di pathos, il musicista di Cleveland diviene presto il più radicale degli espressionisti del free jazz degli anni Sessanta. Con Albert Ayler il sassofono diviene qualcosa di diverso, e lo stesso John Coltrane nelle sue opere tarde fu innegabilmente segnato dall’esperienza del collega più giovane. Ebbe poco tempo a disposizione per annunciare il suo messaggio di una nuova musica spirituale: nel 1970, ad appena 34 anni, Albert Ayler morì in circostanze misteriose.”

Gianni Gebbia. Foto di Michelangelo Mascellaro tratta da www.jazzitalia.net

Ecco il programma del festival  che ha ricevuto il sostegno dei seguenti partner istituzionali e culturali, oltre alla presenza del bookstore di Navarra Editore: Città di Palermo, Unione dei Teatri d’Europa, Goethe Institut, Institut Français, Compagnia Franco Scaldati, Scenario Pubblico, Curva Minore, Teatro l’Idea Sambuca:

21 marzo
ore 19 presentazione del libro
Albert Ayler. Lo spirito e la rivolta (P.N. Wilson, ETS, 2013)
Ascolti guidati. A cura di Francesco Martinelli e Antonio Pellicori
ore 21,15 concerto
GIANNI GEBBIA REJOICE
Gianni Gebbia sassofoni
Lelio Giannetto contrabbasso
Carmelo Graceffa batteria
Ore 22,15 concerto
ECO D’ALBERI

Edoardo Marraffa sassofoni
Alberto Braida pianoforte
Antonio Borghini contrabbasso
Fabrizio Spera batteria

22 marzo
ore 19 presentazione del libro
Improvvisazione. Sua natura e pratica in musica (D. Bailey, ETS, 2010)
Ascolti guidati. A cura di Francesco Martinelli
ore 21,15 concerto
EDOARDO MARRAFFA
Edoardo Marraffa sassofoni
ore 22,15 concerto
MARRAFFA /CINÀ /BRAIDA /GIANNETTO /SPERA
Marcello Cinà sassofoni
Edoardo Marraffa sassofoni
Alberto Braida pianoforte
Lelio Giannetto contrabbasso
Fabrizio Spera batteria

23 marzo
ore 19
ascolti guidati a cura di Francesco Martinelli
ore 21,30 concerto
SICILIAN IMPROVISERS ORCHESTRA plays ALBERT AYLER
Edoardo Marraffa direttore
Tiziana Maionica voce lirica
Eva Geraci flauti
Benedetto Basile flauti
Marcello Cinà sassofono soprano
Dario Compagna clarinetto
Beppe Viola strumenti ad ancia, flauti etnici
Giuseppe Greco chitarra
Gandolfo Pagano chitarra preparata
Enrico Sorbello violoncello
Lelio Giannetto contrabbasso
Alessandra Pipitone pianoforte
ospite
Fabrizio Spera batteria

Gabriele Bonafede

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