Pronti via, il Consiglio comunale di Palermo, appena attivo a due mesi dalle elezioni, si fa già sentire. E cominciano le prime polemiche, che si presume non saranno le ultime, su uno dei temi più spinosi: ovvero lo stato dell’arte delle casse del Comune. Al termine della prima riunione della Commissione Bilancio, Fabrizio Ferrandelli lancia l’allarme: «I conti del Comune non godono affatto di buona salute, anzi la situazione è davvero preoccupante».
Secondo il leader dei Coraggiosi «da una prima analisi, noto che vi sono dei problemi con la Banca tesoriera i cui conti non sono adeguatamente commentati per via del rischio operativo che deriva dall’attività stessa della banca. Ma i dati che destano maggiore preoccupazione riguardano i residui attivi e passivi che difficilmente potranno essere sanati. Al 31/12/2016 i residui attivi, ovvero le somme accertate ma non incassate, ammontano infatti a 856 milioni di euro – spiega il consigliere – e poiché il Comune, ogni anno, riesce a incassare appena 130-140 milioni, il credito può solo aumentare. Lo stesso vale per i residui passivi, ovvero la differenza tra gli impegni di spesa che il Comune prevedeva di dover sostenere nel corso dell’anno e le spese effettivamente sostenute a fronte delle quali è stata registrata un’uscita di cassa. In pratica, i debiti che il Comune vanta nei confronti di soggetti terzi ammontano a 452 milioni di euro».
L’impietosa analisi dell’ex candidato sindaco, sconfitto nel 2012 e nel 2017 da Leoluca Orlando, prosegue facendo leva poi sui debiti fuori bilancio e sulle altre somme previste ma non incassate a pieno, come ad esempio quelle derivanti dalla Ztl. «Tutto questo rischia di gravare fortemente sulle spalle delle aziende municipalizzate che rischiano così il fallimento, prima fra tutte l’Amat – prosegue Ferrandelli -. Credo sia corretto che i cittadini abbiano contezza reale dello stato di salute dei conti del proprio Comune, e per questo motivo mi impegno ad approfondire e rendere noto ogni aspetto del bilancio. Abbiamo già previsto nei prossimi giorni di ascoltare l’assessore Gentile, il ragioniere e i revisori dei conti per avere un quadro quanto più chiaro possibile».
Neppure il tempo di digerire la polemica che arriva la pronta replica di Barbara Evola, presidente della stessa Commissione di cui fa parte Ferrandelli e consigliera comunale del gruppo di Sinistra Comune. «L’attività della nostra commissione è particolarmente delicata – dice l’ex assessora – serve rigore e competenza per analizzare il bilancio della quinta città d’Italia, non credo che si faccia un buon servizio alla città limitandosi alla propaganda. Evidentemente il consigliere Ferrandelli non si è accorto che la campagna elettorale è già finita: l’analisi del bilancio del Comune di Palermo merita tempo, un lavoro scrupoloso e dettagliato, dubito che dopo tre ore di riunione si possano già tirare le somme, addirittura prefigurando scenari catastrofisti».
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