Per il centrodestra, la vittoria a Misterbianco con Marco Corsaro può essere paragonata a una boccata d’ossigeno. L’aria dopo il primo turno delle amministrative del 10 e 11 ottobre – specie con la sconfitta di Caltagirone – non era proprio irrespirabile ma di certo le cose non erano andate proprio bene. Passate due settimane i volti, nonostante la stanchezza della nottata trascorsa tra conteggi e festeggiamenti, sono decisamente più rilassati, specie in casa Forza Italia. «La candidatura di Corsaro nasce dal territorio, caldeggiata dai partiti del centrodestra. Lui da misterbianchese doc è riuscito a dimostrare che, quando i partiti scelgono un candidato che rappresenta il territorio, la coalizione vince», commenta il coordinatore provinciale azzurro e assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. L’esponente della giunta guidata da Nello Musumeci, insieme al neo sindaco, sono stati ospiti negli studi del gruppo editoriale Rmb durante la trasmissione Direttora d’Aria, in onda su radio Fantastica e Sestarete condotta dalla direttrice di MeridioNews Claudia Campese.
«Sarà una grande responsabilità che con orgoglio e rispetto delle persone porteremo avanti. Adesso andranno via le casacche dei partiti e serviremo la città. Un’amministrazione aperta a tutti coloro che vogliono il bene di Misterbianco», spiega Corsaro. A Misterbianco proprio la pacificazione è uno dei temi caldi, anche perché proprio nella serata dei comizi conclusivi l’asticella del confronto si è alzata con la notizia di un candidato di Forza Italia al Consiglio comunale finito sotto la lente d’ingrandimento della Direzione nazionale antimafia e della commissione bicamerale antimafia. Il caso è quello di Giovanni Crisafulli, a processo per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. «Domani Misterbianco non avrà un governo delle scaramucce – replica Corsaro – Ribadiamo il concetto della bella politica, che può essere portata avanti con persone che hanno rispetto per tutto il territorio. Per questo, noi non siamo mai scesi a beghe di bassa lega».
Sul punto si sofferma anche Falcone: «Nel momento in cui la commissione antimafia ha rappresentato questa macula abbiamo detto che non ne eravamo a conoscenza perché, pur parlando della presunzione d’innocenza, sotto il profilo dell’opportunità questa suggerisce di sottrarre persone che hanno pendenze penali dal giudizio degli elettori. Sarebbe più auspicabile un intervento della commissione nell’immediatezza perché avremmo potuto chiedere al candidato di fare un passo indietro. Se la notizia viene fuori a due ore dal silenzio elettorale, ogni polemica rischia di diventare sterile. Tali inciampi devono essere evitati in futuro e di questo ci scusiamo».
Corsaro sarà un sindaco under 40. «Non c’è un’età giusta per servire il proprio paese. Se una persona è matura a vent’anni per me può fare il sindaco. Ci sono tante dinamiche da comprendere», dice Corsaro. Per il nuovo primo cittadino decisivo per la vittoria è stato «l’avere stanato chi non votava da tempo – spiega – Il dialogo dovrà riportarci nei quartieri anche dopo le elezioni. Devo tornare a casa di tante persone a prendere il caffè. La campagna elettorale è solo un momento di amplificazione di alcune dinamiche comunicative».
Tra i temi affrontati anche la prospettiva che porterà i siciliani alle elezioni Regionali del 2022. «Il centrodestra unito dimostra di essere maggioranza – spiega Falcone – Anche a Caltagirone dove perdiamo come sindaco si ottiene il 53 per cento al Consiglio comunale. Ci sono tanti Comuni in cui ci siamo affermati e poi, nella dinamica della politica, c’è chi vince e chi perde in un rapporto di dialettica territoriale». I contatti tra Gianfranco Miccichè e Matteo Renzi per Forza Italia Viva? «Non siamo noi che andiamo verso altri lati. Noi rimaniamo coerenti nel nostro percorso e se durante lo stesso rafforziamo il nostro obiettivo significa che qualcosa di buono viene fatta oltre ad attrarre nuovo consenso e fiducia».
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