Comunali ’18, Pogliese lancia il «tavolo dei saggi» «Non sono tuttologo, alla città serve competenza»

Per riscrivere il futuro di Catania occorre anche non dimenticarsi del passato. Non nasconde di esserne convinto Salvo Pogliese, il candidato sindaco che sta riaggregando intorno a sé il centrodestra cittadino. Che pesca a piene mani nell’alveo dell’esperienza amministrativa di Raffaele Stancanelli per farsi ispirare nella stesura del suo programma di governo. L’ex primo cittadino, fresco d’insediamento al Senato, si accomoda fra il pubblico dell’iniziativa, e nemmeno in prima fila. Va recuperato il meglio di quell’esperienza «bruscamente interrotta»: questo l’orientamento di fondo dei movimenti pogliesiani delle ultime settimane, aggiornandolo con la carica, «l’energia», che possono assicurare i quarantenni. Guidando dunque una rivalsa che è anche generazionale l’eurodeputato, sull’onda della candidatura che è «scelta d’amore», vuole sbarcare a Palazzo degli elefanti.

Nel tavolo di una trentina di saggi radunati dal forzista, così, ci sono vari nomi di punta, dalla prima linea e da dietro le quinte, di quel centrodestra che, nel 2013, si arrese al ritorno della primavera di Enzo Bianco. Proprio in contemporanea il sindaco si trova in metropolitana, impegnato a ufficializzare la sua ricandidatura. A tale gruppo di tecnici ed esperti si affida il compito di delineare priorità e programmi per la Catania che verrà. «Un politico non può essere tuttologo – ricorda Pogliese, ex uomo di Alleanza Nazionale – ma deve avere l’umiltà di sapersi confrontare con chi ha le giusta competenze». Un indizio sullo stile che Salvo Pogliese immagina di imprimere al suo modo di amministrare una volta ottenuta la carica di primo cittadino. 

Ne rafforza l’intento Paolo La Greca, cui il candidato ha assegnato il coordinamento del tavolo tecnico presentato oggi alla stampa: «Il senso del tavolo è chiaro per chi si occupa di politiche pubbliche – precisa l’ordinario di Urbanistica, già al fianco di Stancanelli nella redazione del Piano regolatore della città poi mai approvato dal Consiglio comunale – per guidare una città servono competenze che non devono esaurirsi in un cenacolo chiuso, ma animare un forum aperto e informato».

Intorno a Pogliese siedono così cinque ex assessori dell’ultima giunta catanese di centrodestra. Poche le donne, tanti docenti, medici, professionisti a vario titolo da diversi settori fino alle categorie produttive. C’è anche il costituzionalista Agatino Cariola, che qualcuno voleva candidare a sindaco quando ancora il forzista era indeciso. Dopo La Greca e l’event manager Barbara Mirabella, prende la parola l’ex vicesindaco di Stancanelli, poi sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi. Il tecnico, chiamato in giunta nel 2010 per scongiurare il dissesto finanziario del Comune, detta a Pogliese la priorità in tema di bilancio: «Sui conti dell’ente, prima di tutto, occorrerà dire la verità ai cittadini». Degli altri ex assessori ci sono anche Sergio Parisi, Santi Cascone, Franz Cannizzo e la stilista Marella Ferrera, già delegata alla Cultura da Stancanelli. 

Dalla sanità arrivano i dirigenti Sergio Pintaudi, Salvatore Felis, Marco Palumbo, Giovanni Ciampi, quest’ultimo ex assessore con Scapagnini e con Giuseppe Castiglione alla provincia. Era esperto di Stancanelli per la mobilità Giacomo Guglielmo, con cui Pogliese vuole affrontare la matassa del tondo Gioeni. Il mondo delle università viene rappresentato da docenti come Matteo Ignaccolo, Nello Imposa, Enrico Nicosia, Rosario Lanzafame, Orazio Licciardello e la docente di Economia Elita Schillaci, già vicesindaco che guidò il Comune per trenta giorni dopo le dimissioni del Scapagnini nel 2008. 

Un posto al tavolo anche per l’ex presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Stefano Gresta e altri tecnici come Paolo Battiato, Danilo Di Giacomo, Maurizio Ferro, Francesco Paternò, Luigi Lauriola. Imprenditoria e settori produttivi vengono invece rappresentati da Giovanni Selvaggi, presidente di Confagricoltura Catania, Dario Pistorio, vicepresidente Confcommercio Catania, Riccardo Tomasello, manager del terzo settore, e Livia Magnano di San Lio, volto dell’associazione Zic per i rilancio della Zona industriale di Catania. Chiudono l’elenco dei saggi Gesualdo Campo, già assessore alla provincia e soprintendente ai Beni culturali, Ivan Maravigna, avvocato, ex consigliere comunale, portavoce del comitato La vergogna di corso Sicilia, e Raffaele Zanoli, ex provveditore agli Studi di Catania. 

Francesco Vasta

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