Collegio Acireale, alla Camera trionfo per Giulia Grillo «Risultato mostruoso. Ѐ sconfitta dei partiti padronali»

Pochi attimi carichi di entusiasmo per commentare al telefono un risultato «mostruoso e incredibile». Nel collegio uninominale di Acireale il Movimento 5 stelle vince, anzi no: stravince. Giulia Grillo è in assoluto la più votata alla Camera dei deputati. Dall’altro lato del fronte lo sconfitto numero uno è il suo avversario principale: Basilio Catanoso, volto storico della destra acese, candidato nella coalizione con Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia, che correva per agguantare il suo quinto mandato. «È la sconfitta dei partiti padronali, su tutti Forza Italia. Il Partito democratico? Con loro non c’era storia e di questo avevamo già avuto la percezione durante la nostra campagna elettorale», commenta a MeridioNews la parlamentare Cinque stelle.

Per tutti quanti il nostro risultato è un segnale politico chiaro

La sfida principale nel suo collegio si giocava proprio ad Acireale città. Poco più di 42mila votanti sparsi in 56 sezioni, in un Comune tormentato dalla recente bufera giudiziaria che, a due settimane dal voto, ha portato in carcere l’ormai ex sindaco Roberto Barbagallo Impegnato secondo la procura etnea, durante le regionali 2017, a cercare voti in modo illecito per il suo riferimento politico Nicola D’Agostino. Quest’ultimo, poi eletto all’Assemblea regionale siciliana con il movimento Sicilia Futura, era candidato alla Camera con il Partito democratico. A urne chiuse D’Agostino si deve accontentare della medaglia di bronzo. Un poco edificante terzo posto con poco più dell’11 per cento dei consensi nel collegio, mentre ad Acireale si è fermato a 4502 voti.

Il risultato dei pentastellati nel collegio acese, che ingloba 24 Comuni della provincia di Catania, è l’inevitabile cartina al tornasole dello strapotere che il movimento è riuscito a ottenere in tutta l’Isola. Con uno storico 28-0 nei collegi uninominali. Una tendenza chiara già dai primi exit pool, che ha sovvertito anche gli ultimi sondaggi prima delle elezioni. «Siamo strafelici per questo. Ringraziamo i siciliani che hanno deciso di avere fiducia in noi. Onestamente – continua Grillo – trovo incredibile il tracollo di Forza Italia. Per tutti quanti questo è un segnale politico chiaro». Destinatario del messaggio è il presidente della Regione Nello Musumeci. A cinque mesi dalla sua vittoria nelle regionali con il centrodestra nuovamente riunito c’è una nuova fotografia del voto in Sicilia: «Dovrà tenere conto del nostro successo», chiosa la parlamentare. 

A scrutinio ormai quasi definitivo Grillo ha raccolto oltre il 46 per cento. Più di dieci punti in più rispetto a Catanoso. L’ex missino, poi passato ad Alleanza Nazionale, ambiva a un ritorno in parlamento sull’asse Acireale-Roma. Percorso che affronta senza sosta dal lontano 2001, quando venne eletto con il partito di Gianfranco Fini. L’esponente della coalizione di centrodestra nella sua Acireale giocava da favorito, con il ruolo di padrone di casa, ma si è dovuto accontentare di quasi il 36 per cento dei voti

Scorrendo i risultati che arrivano dai Comuni inseriti nel collegio Catanoso riesce a vincere soltanto le partite di Maletto e Sant’Alfio. Nel primo raggranella il 44,37 per cento, mentre Grillo si ferma al 31,69 per cento. Numeri quasi fotocopia a Sant’Alfio: centrodestra 46,30 per cento e Movimento 5 stelle al 33,64. Poca cosa. Fuori dai giochi, invece, il Partito democratico. I dem occupano la terza piazza in tutti i Comuni di questo collegio A Catanoso, infine, non è bastato nemmeno il recente passaggio in Forza Italia della truppa guidata dall’ex senatore alfaniano Pino Firrarello e dal genero Giuseppe Castiglione, ex sottosegretario all’Agricoltura nei governi Letta, Renzi e Gentiloni. Nella terra del pistacchio Grillo conquista più del 50 per cento dei voti, mentre Catanoso non supera il 30 per cento. Il Partito democratico aggiunge l’ennesima sconfitta di questa debacle generale con mille preferenze per D’Agostino, in un Comune amministrato dal centrosinistra. 

Dario De Luca

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