Era stato beccato ad acquistare tre grammi di cocaina da un noto chef palermitano e per questo segnalato in prefettura. È bastato tanto a costare il licenziamento a un collaboratore della presidenza dell’Assemblea regionale siciliana.
«Apprendo mezzo stampa di fatti che coinvolgono un collaboratore del mio staff in vicende che hanno a che fare con la droga – dice il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno – Al netto della sua professionalità e competenza, ho ritenuto di licenziarlo con effetto immediato. Sono sempre stato contro ogni tipo di droga e, proprio la scorsa settimana, insieme ad altri deputati dell’Ars, ci siamo sottoposti al test del capello. Il suo gesto è ingiustificabile e va condannato. Pertanto, ho ritenuto di provvedere al suo allontanamento dal mio ufficio».
L’ormai ex dipendente dell’Ars, che rientrava nell’elenco dei cosiddetti stabilizzati, ricopriva un ruolo di primo piano all’interno della segreteria dello stesso Galvagno, dove era arrivato dopo essere stato componente del gabinetto del precedente presidente, Gianfranco Micciché. Dovrà rinunciare a uno stipendio da oltre ottomila euro al mese. A suo carico non sussiste nessuna indagine, solo la segnalazione, mentre sono scattate le manette per Mario Di Ferro, gestore del ristorante e bar di Villa Zito in via Libertà a Palermo, che ha fornito la droga ed è stato arrestato in flagranza.
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