Duemila lavoratori regionali si sono radunati ieri, a Palermo, sotto le bandiere del Cobas/Codir, il sindacato più rappresentativo dei dipendenti della regione. Una manifestazione in piazza del Parlamento per protestare contro il tentato scippo dei contratti di lavoro scaduti da otto anni e già rinnovati in tutti comparti di lavoro pubblico e privato dItalia.
“La risposta dei lavoratori – si legge in una nota dei Cobas della Regione – è un atto dovuto al tentato saccheggio da parte del governo e della politica siciliana delle somme destinate ai rinnovi contrattuali; i lavoratori sono scesi in piazza anche contro la mortificazione di ogni possibilità di carriera e contro il tentativo di applicare ai lavoratori regionali il contratto nazionale dei comunali auspicato, invece, da altre sigle sindacali”.
Durante la mattinata una delegazione dei vertici del Cobas/Codir ha incontrato i capigruppo parlamentari di maggioranza e di opposizione ottenendo – dopo avere illustrato le rivendicazioni dei lavoratori – limpegno a ripristinare i diritti messi in discussione dal maxiemendamento presentato dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, a nome del governo regionale e già approvato dalla Commissione Bilancio presieduta da Riccardo Savona.
Tra le assicurazioni ricevute anche leliminazione di norme tese a mortificare le legittime aspettative di carriera del personale.
Il mantenimento degli impegni presi con il Cobas/Codir può, quindi,consentire la riapertura delle trattative non appena verranno rinnovati i vertici dellAran Sicilia per il quale il sindacato ha chiesto il dimezzamento dei costi anziché l’abolizione e la convenzione a titolo oneroso con lAran Nazionale. In ogni caso, il Cobas/Codir informa che viene mantenuto lo stato di agitazione sino alla fine delle votazioni della legge finanziaria e di bilancio.
nella foto tratta da cts notizie Dario Matranga e Marcello Minio, leader dei Cobas regionali
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