Domenica 30 aprile 2017. È una data da cerchiare in rosso nel calendario del Palermo. Nel bene e nel male. È il giorno in cui il futuro del club potrebbe avere un indirizzo preciso, dal punto di vista sia tecnico che societario. Sono due le partite in cui sono impegnati i rosanero in questo weekend. La più importante è quella che riguarda gli sviluppi relativi al cambio di proprietà. Un match che dovrebbe terminare in tempi brevissimi e che, per l’importanza della posta in palio (le prospettive e il rilancio della società di viale del Fante dipendono dalla credibilità del progetto targato Baccaglini), in questi giorni ha notevolmente ridotto la visibilità della sfida con la Fiorentina in programma domani al Barbera alle ore 15. Gara che potrebbe sancire la retrocessione matematica e che è considerata un optional dai tifosi, mentalmente assorbiti in questo momento dall’evoluzione degli eventi che precedono il closing.
L’aspetto puramente tecnico passa in secondo piano: la gente è concentrata su altri aspetti e ha ormai preso le distanze dalla squadra chiamata, domani, ad una prova di orgoglio in un clima particolare e in uno stadio semideserto. La pazienza del popolo rosanero è finita: la società ha deciso di riproporre tariffe speciali (7 euro le Curve e riduzioni per under 18, donne e over 65) ma il richiamo del club non sortirà gli effetti sperati. Gli uomini di Bortoluzzi, intanto, hanno provato in settimana ad isolarsi da fattori esterni e a concentrarsi sul match contro una squadra in salute (i viola hanno ottenuto quattro vittorie nelle ultime sei gare) e intenzionata a restare agganciata al treno diretto verso l’Europa League. L’esito dell’incontro sembra scontato. L’unica variabile che potenzialmente potrebbe spostare un po’ gli equilibri è la dignità dei padroni di casa. Un valore che potrà essere recuperato solo attraverso una prestazione di carattere dopo il mortificante ko rimediato domenica scorsa a Roma contro la Lazio. «In questo momento dobbiamo fare leva sulla nostra professionalità – ha sottolineato Bortoluzzi – bisogna curare ogni aspetto del proprio lavoro dando sempre il massimo. Tutti dobbiamo fare meglio e fare in modo che non accadano più situazioni come quella capitata domenica scorsa. Retrocessione ad un passo? Era nell’aria già da un po’ di tempo. In occasione della sfida con il Bologna speravamo che si potesse riaprire qualche spiraglio e invece il distacco dal quartultimo posto è aumentato e adesso il verdetto è quasi definitivo. In queste condizioni – ha aggiunto – paradossalmente la squadra potrebbe anche giocare con la mente più libera e offrire prestazioni migliori».
Il tecnico sembra orientato a confermare il modulo 3-4-2-1, leggibile anche come 3-5-1-1 a seconda dei movimenti di Bruno Henrique, pronto a riprendersi una maglia da titolare dopo l’iniziale panchina nella sfida con la Lazio. Sull’out sinistro si profila un ballottaggio tra Aleesami, nuovamente a disposizione dopo avere scontato il turno di squalifica, e Pezzella. In attacco, Diamanti e Lo Faso insidiano la candidatura di Trajkovski, provato questa mattina in tandem con il connazionale Nestorovski durante la rifinitura.
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