È spuntata ieri sul sito del Comune di Palermo la notizia, corredata da una foto: «Si avvisa l’utenza che purtroppo il CIT Bellini nella giornata di Pasqua 01/04/2018 resterà chiuso per mancanza di disponibilità da parte degli operatori». Il dibattito si è subito spostato sui social dove la notizia è rimbalzata di bacheca in bacheca. Tutti si pongono la stessa domanda: ma nella città italiana che è Capitale della Cultura è concepibile che un centro di informazione turistica rimanga chiuso durante le feste di Pasqua?
Dopo le polemiche da parte della cittadinanza il Comune fa retromarcia e dalla chiusura totale del CIT sono riusciti a ottenere un’apertura parziale dei due centri per l’informazione turistica. Oggi sul sito del Comune spunta un’ulteriore comunicazione: «Si avvisa l’utenza che il Servizio d’Informazione Turistica sarà reso, dal Comune di Palermo, nella giornata di Pasqua 1 aprile 2018 c/o il Visitor Center di Corso Vittorio Emanuele n.353-355 dalle ore ore 9.30 alle ore 13.30 e, nella giornata di lunedì dell’Angelo 2 aprile 2018 c/o il CIT Bellini di Piazza Bellini, dalle ore 9.30 alle ore 14.00.»
«Purtroppo è il segno di una macchina comunale non ancora adeguata ai cambiamenti necessari e alle sfide che sta affrontando la città – dice Giusto Catania, consigliere comunale di Sinistra Comune – Confido che il sindaco e l’assessore al personale possano trovare una soluzione per tenere aperto il CIT più importante della città».
Anche i grillini hanno le idee molto chiare a tal proposito: «È troppo facile criticare questa situazione, bisognerebbe capire come potere lasciare i CIT aperti e non a mezzo servizio durante i festivi, un’anomalia che noi abbiamo rilevato già durante la campagna elettorale. – spiega Ugo Forello, consigliere comunale del M5s. – Bisognerebbe garantire l’apertura per tutta la giornata nei weekend e nei festivi, giorni di maggiore affluenza turistica. Nel nostro programma prevedevamo proprio questo e cioè tenere mezza giornata aperti i CIT il lunedì e il martedì e tenere il sabato e domenica aperto. Adesso ci sono due milioni di euro che arriveranno per Capitale della Cultura, si potrebbero impiegare per pagare il personale e tenere aperti i CIT, ad esempio».
«La chiusura del Cit, anche se parziale, non è altro che la dimostrazione dell’incapacità gestionale di questa amministrazione – dice Fabrizio Ferrandelli, leader de I Coraggiosi. – Nonostante Palermo abbia ottenuto questo importante riconoscimento come Capitale della Cultura, evidentemente l’amministrazione non era pronta a gestire il flusso turistico. È impensabile la chiusura di un centro informazioni in un periodo di maggiore affluenza. Se fossi stato sindaco avrei destinato parte degli incassi derivati dalla tassa di soggiorno per la gestione di tali centri e non per opere futili che non offrono servizi né alla cittadinanza né ai turisti»
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