«Non c’è niente che duri un’eternità, ma ci sono ricordi che durano una vita». Con questo postscriptum Francesco Virlinzi chiudeva una pagina speciale del suo diario del 1981. Il giovane Checco, che qualche anno dopo sarebbe diventato un punto di riferimento per la discografia nazionale e non solo, racconta cinque minuti trascorsi assieme ad un mito vivente del rock mondiale, Bruce Springsteen.
A dieci anni esatti dalla morte, la madre Nica Midulla ha descritto un lato inedito del figlio al microfono di Roberto Sammito durante la puntata settimanale di Radio Luxembourg su Radio Zammù.
Si sa molto di Francesco Virlinzi: musicista, produttore, amante della musica, dei viaggi e della fotografia. «Aveva sempre voglia di descrivere le sue emozioni», afferma la signora Midulla, ed è così che nasce il desiderio di raccogliere le tante emozioni fissate su carta nella purtroppo breve, ma senza dubbio intensa vita di Checco. «Aveva dei grandi progetti che purtroppo non si sono potuti avverare. Il suo sogno era non dire mai “me ne vado”; restava qui per portare la città fuori».
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