«Dopo l’uscita dalla maggioranza della componente renziana, il consiglio comunale avrebbe dovuto approvare già l’anno scorso il Piano triennale delle opere pubbliche. Un piano che, dopo dieci mesi, non ha ancora approvato, impedendo così di realizzare opere già progettate per oltre 500 milioni e in particolare di riattivare il forno crematorio e di realizzare un campo di inumazione per il quale l’amministrazione comunale ha già acquisito progetti e risorse necessarie per intervenire». Un attacco vero e proprio quello del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nei confronti di un consiglio comunale in cui da mesi non ha più una maggioranza e da cui erano piovuti attacchi dopo le ultime vicende relative all’emergenza cimiteri in città. Orlando ha inoltre voluto dare un segnale con un’ordinanza che con tutta probabilità sarà emanata in giornata.
«Di fronte all’inaccettabile comportamento di questa nuova maggioranza – continua il primo cittadino – mi sono assunto ogni responsabilità. Ho anche disposto l’immediata attivazione di una convenzione con il cimitero di Sant’Orsola per utilizzare gli oltre mille loculi a disposizione. Spero di dare una risposta al dolore dei familiari, ai diritti dei cittadini e un richiamo ad un consiglio comunale che, con l’attuale maggioranza, è inadeguato rispetto all’emergenza che stiamo vivendo. I poteri di ordinanza esistono anche per supplire alle inadempienze di organi dell’amministrazione comunale. E questo ho fatto».
Parole che non sono andate giù all’altro Orlando, Totò, presidente proprio del consiglio comunale ed ex alleato di Leoluca. «Il Consiglio comunale di Palermo ha seguito sin dalle prime ore la crisi cimiteriale che investe la nostra città ormai proiettata purtroppo nel dibattito politico nazionale – dice – Per mesi abbiamo audito il sindaco e i dirigenti impegnati nella risoluzione della crisi con risultati che sono evidenti a tutti. La gravità della vicenda non può essere dibattuta solo sui quotidiani o sui social ma nell’unica sede deputata, cioè l’aula consiliare di palazzo delle Aquile. Per questo motivo ho convocato un consiglio straordinario invitando il sindaco ad essere presente per il 23 agosto alle 10, per fare il punto dell’emergenza».
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